16 maggio 1998


Pag. 31


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI PIERLUIGI PETRINI (ore 11,15)

Discussione della proposta di legge di iniziativa dei ragazzi Gianluigi Aprile, Lucia Bombacigno, Giovanni Brunetti, Clara Rosaria, Cardinale Ciccotti, Walter Coda, Luca D'Onofrio, Stefania Gesualdo, Loris Ivano La Gatta, Nicola Marasco, Cesare Pio Monaco, Salvatore Mucciarone, Gianluca Alfredo Ognissanti, Achille Pellecchia, Adriano Pompa, Daniele Priore, Valentino Rendina e Gaetano Carlo Scopelliti Istituto tecnico commerciale G. Rosati di Foggia (Puglia): Disciplina della operatività e uniformità di trattamento delle prestazioni della banca del tempo (68).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge di iniziativa dei ragazzi Gianluigi Aprile, Lucia Bombacigno, Giovanni Brunetti, Clara Rosaria, Cardinale Ciccotti, Walter Coda, Luca D'Onofrio, Stefania Gesualdo, Loris Ivano La Gatta, Nicola Marasco, Cesare Pio Monaco, Salvatore Mucciarone, Gianluca Alfredo Ognissanti, Achille Pellecchia, Adriano Pompa, Daniele Priore, Valentino Rendina e Gaetano Carlo Scopelliti dell'istituto tecnico commerciale «Rosati» (Foggia): Disciplina della operatività e uniformità di trattamento delle prestazioni della banca del tempo (per il testo della proposta di legge vedi l'allegato).
Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di parlare lo studente Cesare Pio Monaco che, in qualità di relatore, illustrerà la proposta.

CESARE PIO MONACO, Relatore. Onorevole Presidente, gentilissimi colleghi, la nostra proposta è di topo innovativo, anche se disciplina un istituto che non è nuovo né in Italia né in Europa: la banca del tempo. In questa banca non vengono depositati denaro, valori o titoli, bensì le proprie conoscenze, la propria professionalità e il proprio tempo libero. Da sempre considerato bene prezioso per le persone occupate ma anche scottante problema per le persone non occupate, il tempo libero può rappresentare certamente un'ottima risorsa se indirizzato oltre che al relax e al divertimento anche alla soddisfazione dei bisogni pratici della collettività.
Nella banca del tempo si può depositare la propria disponibilità ad eseguire una prestazione o un servizio e chiedere in cambio una prestazione diversa, usando come unica unità di misura e di valutazione il tempo. Ad esempio, io sono disposto a dare delle ore di lezione di chitarra per ricevere in cambio delle ore di lezione di tedesco.
La reciprocità delle prestazioni distingue la banca del tempo dal volontariato in cui si dona gratuitamente, nel senso di dare a chi non ha e fare per chi non può. Viceversa, la banca del tempo si basa su un reciproco rapporto di fiducia e di scambio che trova fondamento nel principio solidaristico sancito dall'articolo 2 della Costituzione.
La banca del tempo si pone come organismo non profit ossia senza scopo di lucro e non necessita di personalità giuridica.


Pag. 32


La legge che noi proponiamo mira pertanto a riconoscere l'adesione alla banca del tempo come contratto di solidarietà, che diventa fonte di obbligazione naturale, e quindi di vincolo morale, che produce come unico effetto quello di rendere irripetibile, ossia non restituibile, la prestazione effettuata.
Le controversie che dovessero insorgere possono pertanto essere inquadrate nella generale responsabilità extracontrattuale prevista dall'articolo 2043 del codice civile che recita: «Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno».
L'adesione alla banca del tempo fa acquisire la qualità di socio e prevede un contributo minimo per le spese di gestione e per la copertura assicurativa.
Infine, la presente normativa è volta a rendere note le basilari norme di organizzazione e di operatività al fine di garantire un'uniformità di trattamento sull'intero territorio nazionale, nonché di individuare le funzioni degli uffici preposti allo smistamento delle domande e delle offerte di disponibilità.
Ringraziamo, dunque, il Presidente Violante e la Camera dei deputati per averci dato questa opportunità (Applausi).

PRESIDENTE. Grazie.
La prima iscritta a parlare la studentessa Elena Cerino Abdin, del Liceo scientifico «Avogadro» di Cossato (Biella). Ne ha facoltà.

ELENA CERINO ABDIN, (Liceo scientifico «A. Avogadro» di Cossato - Biella). Cari colleghi, dopo essere venuti a conoscenza della vostra proposta di legge riguardante l'istituzione della banca del tempo riteniamo opportuno dichiararci a sfavore della suddetta legge, in quanto, secondo la nostra opinione, tale organismo potrebbe prestarsi a scopi utilitaristici.
L'istituzione della banca del tempo sottolineerebbe, infatti, un atteggiamento egoistico all'interno del tessuto sociale e sminuirebbe l'opera del volontariato, che è invece un servizio verso le persone che necessitano veramente di un aiuto, senza un ritorno diretto al privato. Inoltre, le prestazioni sarebbero limitate alle attività svolte nelle grandi industrie, le uniche che beneficerebbero di una riduzione di orario.
Riteniamo infine necessarie ulteriori spiegazioni riguardo allo stanziamento dei fondi destinati all'allestimento degli sportelli ed al pagamento degli impiegati. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. Grazie.
È iscritta a parlare la studentessa Valentina Rosati, dell'Istituto tecnico commerciale «Molari» di Santarcangelo di Romagna (Rimini). Ne ha facoltà.

VALENTINA ROSATI, (Istituto tecnico commerciale «R. Molari» di Santarcangelo di Romagna - Rimini). Porgo a lor signori i più cordiali saluti a nome dell'istituto tecnico commerciale «Rino Molari» di Santarcangelo di Romagna.
Il nostro intervento nasce dalla collaborazione con la banca del tempo del nostro paese, primo sportello nato in Italia. Nell'ambito di questa occasione vorremmo esprimere il nostro voto a favore della proposta di legge dei nostri colleghi di Foggia. Abbiamo infatti constatato che la banca del tempo tende a realizzare i seguenti obiettivi: coesione tra la gente, integrazione, sviluppo dei rapporti multiculturali, sviluppo dei rapporti intergenerazionali e pari opportunità tra uomini e donne, il tutto basato sul rapporto di fiducia tra i soci.
Proponiamo però un emendamento all'articolo 2, al quale dovrebbero essere soppressi il secondo ed il terzo comma, perché a nostro parere non è significativo bilanciare la sproporzione tra le prestazioni utilizzando come parametro di misura l'unità temporale. Auspichiamo, invece, la piena applicazione del primo comma, che prevede la parità delle prestazioni, valutabili esclusivamente in termini di tempo. Solo in questo modo, infatti, si realizza lo scopo prioritario della banca, che è la valorizzazione del

Pag. 33


tempo ed il principio di solidarietà. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. Grazie.
È iscritta a parlare la studentessa Federica Porcu, del Liceo-ginnasio statale «Garibaldi» di La Maddalena (Sassari). Ne ha facoltà.

FEDERICA PORCU, (Liceo-ginnasio statale «Giuseppe Garibaldi» di La Maddalena - Sassari). Cari colleghi, vorrei rendervi partecipi di alcune riflessioni sulla proposta relativa alla «Disciplina della operatività e uniformità di trattamento delle prestazioni della banca del tempo» che ci spingono, come gruppo, ad opporci ad essa.
Innanzitutto è stata fornita, secondo noi, un'interpretazione errata del concetto di tempo libero. Infatti, secondo la pubblicistica odierna, si chiama «tempo libero» quella parte della giornata di un lavoratore in cui questo è libero da impegni di lavoro. Il tempo libero, proprio perché libero, non necessità di essere gestito né, tanto meno, di essere vincolato a tempi da rispettare, come la presente proposta si prefigge.
Se poi lo scopo di questa proposta è quello di ottenere il riconoscimento della banca del tempo come fonte di obbligazione naturale, questo ci trova nettamente in disaccordo, in quanto la nozione di obbligazione naturale presuppone che si tratti di prestazioni effettuate in esecuzione di doveri morali e sociali che nascono spontaneamente, naturalmente, a seguito dei rapporti che le persone intrattengono tra loro e non già in esecuzione di un dovere che nasce da un centro elaborazione dati.
Inoltre, se molti bisogni pratici della collettività venissero soddisfatti dalle persone durante il loro tempo libero, riteniamo fermamente che molti lavoratori, specialmente quelli legati ai servizi, si ridurrebbero e ciò diminuirebbe ulteriormente le possibilità per i disoccupati di trovare un posto di lavoro, fosse anche un part time. Scottante problema della nostra società non è il tempo libero, ma la disoccupazione.
Altro motivo, non meno importante degli altri, è che la banca del tempo, gestita in maniera accentrata, potrebbe costituire un pericoloso strumento di controllo del tempo dei cittadini. Chi garantirebbe l'autonomia della banca del tempo?
Vi invito, pertanto, a riflettere ed a votare contro la proposta. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Isabella Antonacci del Liceo scientifico statale «De Ruggieri» di Massafra (Taranto). Ne ha facoltà.

ISABELLA ANTONACCI, (Liceo scientifico statale «D. De Ruggieri» di Massafra - Taranto). Nel villaggio globale l'economia non potrà diventare l'unico motore dell'ordine sociale e l'unico dispensatore di contenuti e valori. La solidarietà e la creatività resteranno due componenti affidate all'arbitrio di ciascuno per soccorrere i più deboli o per arricchirsi 8culturalmente; l'una e l'altra componente, ciascuna per le implicazioni che ha nel proprio territorio e nella propria sfera del privato, vanno disciplinate per non essere strumentalizzate. Uno scambio di prestazioni gratuito può avvicinare persone e comunità, può creare sinergie utili allo sviluppo, può colmare vuoti di servizi.
Il volontariato deve allora necessariamente allargare la sfera di influenza morale e non strutturale e conservare il carattere non profit. Si tratta dunque di collegare individui ed esperienze in una banca dati il cui capitale in risorse umane, professionalità ed esperienze, viene devoluto per la reciproca utilità e per i bisogni possibili.
Con questi requisiti e in questa prospettiva, riteniamo estremamente positiva la proposta in oggetto (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Alessandro Tortelli del Liceo scientifico statale «Gonzaga» di Castiglione delle Stiviere (Mantova). Ne ha facoltà.



Pag. 34


ALESSANDRO TORTELLI, (Liceo scientifico statale «F. Gonzaga» di Castiglione delle Stiviere - Mantova). Presidente, colleghi, vorremmo far presente che nel territorio italiano la banca del tempo e il volontariato in generale funzionano già con esiti notevoli. A nostro avviso, pur risultando necessaria una regolamentazione, non ci sembra per ora opportuna una normativa a livello legislativo, anche perché il nostro sistema legislativo risulta soffocato da un'eccessiva burocratizzazione; basti pensare alle 7 mila leggi della Francia, alle 5 mila della Germania, alle 3 mila della Gran Bretagna, contro le 150 mila leggi dell'Italia, come risulta da un articolo di Arrigo Levi pubblicato sul Corriere della sera del 10 aprile 1998, che recensisce uno studio di Cassese. Quindi, istituzionalizzare la banca del tempo, nata come associazione di volontariato, con ulteriori leggi risulterebbe un'azione sterile o addirittura controproducente.
In secondo luogo, il testo in esame presenta una contraddizione: la banca del tempo, creata per risolvere piccoli grandi problemi della vita quotidiana, diventerebbe (nel momento in cui, come prevede l'articolo 2, comma 2, la sproporzione tra le prestazioni venisse bilanciata dosando l'unità di misura temporale) un'organizzazione commerciale che andrebbe ad intaccare e non ad agevolare l'occupazione lavorativa.
In conclusione, secondo noi la banca del tempo dovrebbe continuare a rispettare problematiche non risolvibili commercialmente e rimanere più legata al volontariato ed ai bisogni sociali effettivi. Per questo, la nostra valutazione risulta contraria (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Federico Massidda del Liceo scientifico «Fermi» di Nuoro. Ne ha facoltà.

FEDERICO MASSIDDA, (Liceo scientifico «E. Fermi» - Nuoro). Inizialmente, quando abbiamo letto la proposta di legge sulla banca del tempo, abbiamo sorriso e l'abbiamo considerata indubbiamente stravagante in relazione alla stima del prodotto offerto, del suo prezzo e dell'ipotetico profitto. Una riflessione più accurata, però, ci ha permesso di ricrederci sulle sue potenzialità economiche, sociali e culturali.
In seguito a un dibattito in classe sulla proposta, siamo arrivati a considerare che sia rivoluzionario istituzionalizzare con una legge la banca del tempo, sia per le rilevanti e positive ricadute nella vita quotidiana di molte famiglie, sia per il recupero di consuetudini presenti nella nostra società fino a non molto tempo fa. Normalizzare la banca del tempo sarebbe perciò un grande traguardo.
Tuttavia, riteniamo che realizzare tale progetto a livello meramente localistico sia limitante rispetto alle prospettive che tale proposta potrebbe offrire. Proponiamo pertanto che la legge sia integrata ed ampliata in modo che le varie banche locali siano collegate interattivamente su tutto il territorio nazionale, per consentirne una piena fruizione, come avviene con le vere e proprie banche.
In tal modo, il tempo capitalizzato con le varie prestazioni potrà essere riconosciuto dovunque e ad avvantaggiarsene saranno gli utenti che costituiscono le categorie più deboli della nostra società (anziani, giovani e studenti) (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Maria Elisa Caproni del Liceo scientifico «Vallisneri» di Lucca. Ne ha facoltà.

MARIA ELISA CAPRONI, (Liceo scientifico «A. Vallisneri» - Lucca). Signor Presidente, parlando anche a nome dei miei compagni del Liceo «Vallisneri» di Lucca, intendo esprimere il nostro dissenso rispetto alla proposta di disciplina legislativa della banca del tempo.
Non ci opponiamo alle banche del tempo in quanto tali; al contrario, riteniamo che simili organismi siano strumenti preziosi per costruire legami di fiducia reciproca e per rafforzare quella cooperazione spontanea fra individui che è alla base della convivenza civile. Non

Pag. 35


comprendiamo però perché si debba pensare di sottoporre alla regolazione ed alla tutela dello Stato attraverso un'apposita legge anche questo tipo di rapporti sociali.
Crediamo nel valore supremo della legge. Esso è però tanto più alto quanto più una legge riesce ad offrire ai cittadini certezza e prevedibilità. I cittadini italiani, anziché essere governati da poche regole semplici, sembrano oggi afflitti da grande quantità di leggi spesso inutili. Nessuno sa quante ce ne siano: qualcuno dice 100 mila, forse 150 mila.
Prima di approvare qualsiasi legge ci si dovrebbe chiedere quindi se essa sia proprio necessaria. A nostro avviso, nel caso della proposta che stiamo discutendo, lo Stato dovrebbe fare un passo indietro e non cercare di regolare per legge rapporti che all'interno della società possono benissimo regolarsi da soli.
Per questi motivi ribadiamo il nostro voto contrario a questa proposta di legge ed invitiamo questa Assemblea a respingerla (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Giovanna Izzo dell'Istituto tecnico commerciale statale «Alberti» di Benevento. Ne ha facoltà.

GIOVANNA IZZO, (Istituto tecnico commerciale statale «G. Alberti» - Benevento). La banca del tempo che il progetto di legge proposto intende introdurre nella legislazione vigente appare un mezzo adeguato a risolvere i bisogni pratici della collettività. Attraverso lo scambio gratuito di prestazioni diverse tra gli associati, che ha come unica unità di misura il tempo, si realizza un concreto confronto di conoscenze, di professionalità e di esperienze differenti. Tale istituto, oltre a poter risolvere i grandi e piccoli problemi della vita quotidiana, è in grado di diffondere e sviluppare ancor più nella nostra società un sentimento di solidarietà, di reciproco aiuto e di cooperazione tra i consociati, valori fondamentali ed indispensabili per una crescita reale e globale dell'agglomerato sociale.
Esso rappresenta un interessantissimo laboratorio di ricerche di nuove soluzioni sociali. Inoltre non va trascurata l'idoneità di tale organismo a porsi come valido sostegno assistenziale delle famiglie, delle persone e delle fasce sociali meno agiate, che potranno beneficiare della gratuità delle prestazioni. In quest'ottica l'introduzione della banca del tempo rappresenta un punto di partenza per una reale evoluzione delle politiche sociali che tutta la collettività auspica (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Veronica Praia del Liceo classico «Costa» di La Spezia. Ne ha facoltà.

VERONICA PRAIA, (Liceo classico «L. Costa» - La Spezia). Il nostro intervento non vuole essere un'aperta critica alla creazione ed organizzazione della banca del tempo - questo infatti può essere un modo intelligente per utilizzare il tempo libero - ma vuole porre l'attenzione su un possibile effetto negativo che essa potrebbe sortire nei confronti di alcuni settori, spesso i più vulnerabili del regolare mondo del lavoro. Se molti si rivolgessero a tale organismo per offrire e ricevere determinate prestazioni gratuitamente, dalle consulenze alla collaborazione domestica, coloro che svolgono suddette mansioni come regolare attività lavorativa verrebbero fortemente penalizzati.
In particolare l'articolo 2 della proposta di legge, mentre al primo comma stabilisce che le prestazioni e le controprestazioni vengono considerate equivalenti ed hanno come unità di misura il tempo, al secondo comma afferma che è possibile bilanciare la sproporzione tra le prestazioni usando l'unità di misura temporale. A nostra opinione sembra difficile sostenere in via generale l'equivalenza di prestazioni di natura diversa. È vero, come è espresso nel comma secondo, che è possibile bilanciare eventuali sproporzioni usando l'unità temporale, ma in base a quali criteri si stabilisce che una prestazione corrisponde a più unità temporali rispetto ad altre? Questa riflessione viene fatta alla luce di quanto è accaduto recentemente in Francia, dove il tribunale

Pag. 36


di Foix ha condannato l'equivalente francese della banca del tempo. In tale circostanza alcune prestazioni effettuate sono state ritenute assimilabili al lavoro clandestino, in quanto non proporzionate tra di loro.
Vorremmo inoltre porre l'attenzione sul contenuto dell'articolo 4, che stabilisce quale presupposto fondamentale il rapporto fiduciario tra gli scambisti. Se la prestazione che si compie o si riceve non obbliga giuridicamente le parti in quanto obbligazione naturale, cosa accade se il soggetto debitore revoca la sua disponibilità dopo aver ricevuto la prestazione da lui richiesta? Sicuramente l'espulsione del socio, così come prevede la proposta di legge in questione; ma, se questa ipotesi dovesse ripetersi più volte, creerebbe anche problemi organizzativi per la banca stessa.
In conclusione, è sufficiente basare il funzionamento di quest'organo sulla fiducia?

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Alessio Biancardi del Liceo scientifico «Leonardo da Vinci» di Villafranca in Lunigiana (Massa). Ne ha facoltà.

ALESSIO BIANCARDI, (Liceo scientifico «Leonardo da Vinci» di Villafranca in Lunigiana - Massa). Premetto che sono favorevole alla banca del tempo, poiché sono a conoscenza di esperienze che ne dimostrano la validità. Mi riferisco alla banca del tempo ideata da gruppi di donne dell'Emilia-Romagna, che in tal modo sono riuscite a gestire meglio i problemi legati alla quotidianità, come l'assistenza ai bambini e agli anziani, in particolari momenti della giornata.
Ho tuttavia l'impressione che l'impostazione di cui all'articolo 1 della proposta di legge, renda la banca del tempo eccessivamente burocratizzata. Sarebbe invece opportuna una regolamentazione comunale, poiché ogni territorio ha la propria specificità ed i cittadini, che hanno determinate necessità, devono poter gestire tale esperienza. Dalla proposta in esame, però, non emerge chi di fatto gestirà la banca del tempo, che peraltro non deve essere necessariamente legata alle 35 ore di lavoro settimanali, come si dice nella relazione introduttiva, considerato che tale previsione incontra difficoltà di approvazione (Applausi).

PRESIDENTE. Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione.
Ha facoltà di parlare il ministro per la solidarietà sociale, onorevole Livia Turco, per esprimere il parere sulla proposta.

LIVIA TURCO, Ministro per la solidarietà sociale. Il parere sulla proposta è favorevole, salvo l'esigenza di qualche approfondimento tecnico. D'altra parte la discussione ha messo in risalto che ci si trova di fronte ad un'esperienza nuova che forse dovrebbe essere meglio conosciuta anche per fugare i dubbi e le preoccupazioni rappresentate in questa sede.
In Italia vi sono attualmente 145 banche del tempo ed avendo seguito anche personalmente alcune di queste esperienze, posso sottolineare la loro straordinaria importanza. Si tratta di esperienze che non devono essere confuse - come qualcuno ha sottolineato - con quelle del volontariato.
Le banche del tempo sono fondate sulla reciprocità delle prestazioni e sono finalizzate a risolvere alcuni problemi della vita quotidiana, a scambiarsi servizi che né lo Stato né il mercato sono in grado di fornire. Per tale motivo credo sia sbagliato vedere questa esperienza in concorrenza con il lavoro; si tratta infatti non di problemi connessi al mondo del lavoro bensì della possibilità di scambiare piccoli servizi che attengono appunto alla vita quotidiana. Sono inoltre esperienze importanti perché rompono la solitudine e valorizzano le competenze e le professionalità; non è un caso, fra l'altro, che vi partecipino molti anziani. Aggiungo che, proprio attraverso le piccole cose, le banche del tempo possono migliorare la vita dei singoli e delle famiglie.


Pag. 37


Quando ho preso visione della proposta di legge, mi sono anch'io interrogata sull'utilità di una tale normativa. Infatti, siamo di fronte ad esperienze che debbono avere come interlocutore gli enti locali. Tuttavia la normativa in esame può rappresentare un utile suggerimento per il fatto che, non essendo assolutamente intrusiva giacché non regolamenta l'attività delle banche del tempo - che invece devono avere una gestione flessibile legata al territorio -, può al contrario essere opportuna, poiché le norme in questione definiscono il profilo e la specificità di tale esperienza, tutelandola anche da possibili abusi.
Si è giustamente osservato che nel nostro paese vi sono troppe leggi; ciò è senz'altro vero. Tenete comunque presente che il Parlamento è impegnato nella predisposizione di una legislazione complessiva sul cosiddetto terzo settore, salvaguardando tutte le specificità comprese quelle del volontariato, dell'associazionismo, della cooperazione sociale e dell'impresa non profit. Ritengo che questa specificità possa rientrare nella più generale economia sociale, perciò è giusto definirne il profilo.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole ministro.
Si è così concluso l'esame della proposta di legge. Passiamo ora al voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 68, testé esaminata.
Dichiaro aperta la votazione.
Comunico il risultato della votazione: «Disciplina della operatività e uniformità di trattamento delle prestazioni della banca del tempo» (68).
Presenti 512
Votanti 433
Astenuti 79
Maggioranza 217
Hanno votato 58
Hanno votato no 375
(È respinta).