Allegato B
Seduta n. 466 del 12/5/2004


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INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

ROSATO, DAMIANI e MARAN. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 1o maggio 2004 sono state abolite le barriere doganali tra l'Italia e la Slovenia;
a partire da questa data, valichi di frontiera con la Repubblica di Slovenia non è più operativa la guardia di finanza, rimanendo dunque tutti i compiti di controllo ai confini in capo alla Polizia di Frontiera;
fino a quando non si formalizzerà l'adesione della Slovenia agli accordi di Schengen, resteranno comunque obbligatori alle frontiere i controlli documentali per le persone;
il difficile momento dettato dalla situazione internazionale e dai rischi di terrorismo connessi, la delicata questione legata all'immigrazione clandestina, la possibilità che la nostra frontiera oggi venga considerata dalle organizzazioni criminali più vulnerabile e quindi utilizzata anche per tentare di introdurre nel nostro


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Paese armi e droga, sono tutti elementi che impongono un'intensa attività di controllo alle forze di polizia;
il prossimo arrivo del periodo estivo, caratterizzato dal quotidiano passaggio di migliaia di turisti da e verso la Slovenia e la Croazia, aggraverà la situazione portando un importante incremento dei flussi di traffico -:
se il Governo ritenga essere sufficiente il personale della Polizia di Frontiera attualmente a disposizione ai valichi di confine con la Slovenia.
(4-10003)

SGOBIO e PISTONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
le accuse di associazione mafiosa, turbativa d'asta, corruzione, favoreggiamento e di altri reati - scaturite dall'inchiesta giudiziaria denominata «Alta Mafia», promossa dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo - hanno portato, il 26 marzo 2004, agli arresti di un deputato regionale, del sindaco di Canicattì, del presidente dello IACP, di un consigliere provinciale, di imprenditori, tecnici, alti funzionari di enti pubblici ed hanno, inoltre, segnalato il coinvolgimento del presidente del consiglio provinciale, che risulterebbe indagato;
dalla suddetta inchiesta e dai provvedimenti di custodia cautelare emergono il torbido intreccio tra ambienti della politica, mafia, istituzioni provinciali e locali, settori bancari ed altri importanti enti mentre si fanno sempre più evidenti le gravi responsabilità e lo stato di pericolosità dei diretti destinatari, che possono reiterare i reati di cui sono accusati;
a tutt'oggi, nonostante gli arresti, nessuno dei rappresentanti istituzionali coinvolti dell'inchiesta si è dimesso dal suo incarico -:
quali atti di propria competenza intenda assumere al fine di continuare a garantire una serena e trasparente attività amministrativa di tutti gli enti e di tutti gli organi coinvolti da tale inchiesta, a tutela esclusiva degli interessi dei cittadini che, loro malgrado, rischiano di pagare le conseguenze di questa complessa e inquietante vicenda.
(4-10007)

COLUCCINI e CRISCI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
una Convenzione tra l'Associazione Nazionale Comuni Italiani - ANCI e l'Enel permetteva di ottenere a pagamento, e su diretta istanza dei comuni, le banche dati della utenze elettriche fornite dall'Enel medesima;
tale prerogativa consentiva a soli scopi istituzionali e, nella fattispecie, tributari di «incrociare» dati e correlazioni utili ad avere il controllo pieno della situazione fiscale dei cittadini contribuenti allo scopo principale di accertare e quindi contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale. Ad oggi tale convezione non risulta più in essere ed, in particolare, i comuni assistono al diniego da parte dell'Enel a fornire dati e documentazione utili allo scopo descritto;
la legge n. 63 del 1993 estende la possibilità di attivare collegamenti telematici con gli archivi anagrafici a tutti gli organismi che esercitano attività di prelievo contributivo e fiscale, o che erogano servizi di pubblica utilità o preposti all'informazione statistica pubblica -:
se non ritenga, il Ministro interrogato, in sintonia con quanto previsto dalla legge n. 63 del 1993, che al fine di agevolare il lavoro dei Servizi Tributari dei singoli comuni, la gran parte dei quali alle prese con le difficoltà economiche legate alla diminuzione dei trasferimenti erariali ed allo speculare incremento delle competenze, non sia opportuno farsi promotore di una iniziativa che, nel rispetto della normativa in materia di tutela della riservatezza e dei dati personali, tenda a dare risposta ad un'istanza diffusa tra i comuni e che può contribuire ad incrementare la capacità e l'autonomia fiscale e finanziaria degli stessi.
(4-10008)