Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta
4-19203
presentata da GABRIELLA PISTONE martedì 20 dicembre 2005 nella seduta n.722

PISTONE e SGARBI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:

nella città di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, circa due mesi fa, è stato abbattuto il Teatro Politeama Garibaldi, per oltre settanta anni il teatro di intrattenimento della città, che fu inaugurato il primo aprile 1899 dall'allora sindaco di Acqui e futuro Presidente del Consiglio Giuseppe Saracco;

il Teatro, che era uno dei pochi esempi di architettura teatrale di questo tipo nella provincia, costruito su terreno comunale concesso gratuitamente, è sempre stato di proprietà privata e una clausola del 1894 lo vincolava a dover «ora e sempre servire al medesimo scopo... fuorché nel caso che il Comune lo prosciogliesse da tale obbligo»;

nel 1997, il comune, con l'allora sindaco della Lega Nord, Bernardino Bosio, inserì genericamente la definizione di «area ex-Garibaldi» in un accordo di programma con la regione Piemonte, la provincia di Alessandria e la Società Terme di Acqui, per la costruzione di un parcheggio multipiano;

nel 2003, la maggioranza politica attuale (lista civica) ha approvato, in una seduta del consiglio comunale, la variazione della destinazione d'uso dell'area del teatro, prosciogliendo la proprietà dagli obblighi imposti dal consiglio comunale nel 1894 che prevedeva appunto la destinazione perpetua dell'edificio a Teatro;

nell'aprile 2005, dal servizio urbanistico del comune è stato concesso il permesso di costruzione per il parcheggio multipiano alla ditta proprietaria, Società Ciesse Srl, Corso Bagni 81 in Acqui Terme;

a nulla purtroppo sono servite le proteste del Comitato Pro-Garibaldi, delle forze politiche di centro-sinistra e di parte della cittadinanza, che ha persino organizzato nell'anno 2000 un referendum (votanti 5.012 su 18.000 chiamati ad esprimersi - 4.505 a favore della conservazione del teatro e 507 a favore dell'abbattimento), nell'intento di bloccare i lavori, e che, invece, hanno avuto inizio nello scorso mese di giugno, e ovviamente contrastarne l'abbattimento;

a seguito di due interrogazioni parlamentari presentate al Ministro per i Beni e le Attività culturali, dalla sottoscritta, dall'onorevole Sgarbi e da altri parlamentari di maggioranza e di opposizione, si decise il blocco dei lavori, investendo del problema la Sopraintendenza dei Beni culturali di Torino, che, però, a seguito di un sopralluogo, non ritenne «sussistere i requisititi per l'apposizione del vincolo, in quanto ha ritenuto modesta la qualificazione architettonica dell'edificio, ancora più impoverito dalle trasformazioni, dalle demolizioni e dal degrado», per cui il Teatro fu definitivamente abbattuto alla fine dello scorso mese di settembre;

al suo posto sorgerà un palazzone di sei piani, che avrà certamente box e parcheggi, un'area commerciale e forse avrà anche uno spazio per attività culturali;

il progetto, firmato dall'ingegner Pierluigi Muschiato, ex assessore e city manager nella prima giunta leghista, inciampato, pesantemente in una «tangentopoli locale» (corruzione aggravata per episodi avvenuti tra il 1999 e il 2001, come riporta l'articolo molto documentato apparso su Diario del 28 ottobre 2005) sarà comunque da rivedere poiché, a demolizione avvenuta, si è riscontrata una situazione di staticità e di preesistenze incompatibili con il progetto approvato;

i lavori sono appaltati dal comune guarda caso alla ditta proprietaria Ciesse che ha già, ad abbattimento avvenuto, realizzato il piano di calpestio; sotto questa superficie è probabile che ci siano ancora resti di epoca romana, vista l'adiacenza dell'antica piscina;

è inaccettabile da parte della soprintendenza, secondo gli interroganti, decretare che un edificio non è vincolabile poiché negli anni '40 sono state apportate modifiche sostanziali come sentenzia indignata l'architetto Maria Carla Visconti (che per conto della sovrintendenza ha sempre effettuato alcuni sopralluoghi a cominciare da quello insieme all'ingegner Muschiato, allora, in qualità di city manager), ovvero perché gli è stato conferito un nuovo carattere ispirato al razionalismo proprio di quegli anni;

con questo criterio mezza Italia dovrebbe essere abbattuta;

gli interroganti giudicano veramente intollerabile che adiacente ad un palazzo vincolato, come Palazzo Papis, a ridosso degli scavi che hanno portato alla luce una piscina romana, oggi in qualche modo, restaurata, possa sorgere un parcheggio multipiano;

la città di Acqui dopo aver avuto un glorioso passato teatrale è a questo punto rimasta senza un edificio che si possa definire tale;

le rappresentazioni, le compagnie, gli attori, le opere che furono rappresentate al Teatro ex-Garibaldi avrebbero dovuto di per se stesse costituire la memoria storica di quel luogo e quindi aumentarne il valore storico che di per sé il teatro aveva comunque -:

quali azioni intenda compiere il Ministero competente affinché si faccia piena luce su una vicenda, che a parere degli interroganti, sul piano locale risulta intricata di delibere, proteste, concessioni ed interessi contraddittori e assai poco chiari;

perché da parte del Ministero competente a suo tempo non si è dato seguito al parere dell'ispettore centrale che fece il sopralluogo e nel 2001 presentò una relazione, come da lui stesso dichiarato, di segno opposto. (4-19203)