Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta
4-03146
presentata da ALDO PERROTTA lunedì 10 giugno 2002 nella seduta n.155

PERROTTA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:

la FAO (Food and Agricoltural Organization), è l'agenzia delle Nazioni Unite, costituita il 16 ottobre 1945, in continuità con il disciolto istituto internazionale dell'agricoltura, che ha competenza nei settori dell'alimentazione, dell'agricoltura e dello sviluppo rurale ed a cui aderiscono, oltre all'Unione europea 183 paesi membri;

con la legge del 1o gennaio 1951, n. 11, è stato ratificato l'accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite relativo alla sede della FAO a Roma;

con la stipulazione di questo accordo lo Stato italiano si è impegnato ad assegnare alla FAO una località situata nella città di Roma come sede centrale dell'organizzazione mondiale;

in base a quanto disposto dall'accordo, il Governo italiano oltre a riconoscere l'extraterritorialità della sede FAO a Roma, si è impegnato ad ottemperare all'installazione di forniture come, ascensori, impianti di riscaldamento, aria condizionata, ma anche a curare le riparazioni degli edifici, a fornire sufficienti forze di polizia per assicurare un'adeguata protezione sia all'interno che all'esterno della sede centrale, ed altresì a praticare eque agevolazioni di servizi pubblici necessari, quali tariffe speciali per l'energia elettrica, gas, acqua, poste, telefoni, trasporti, servizi ferroviari, e tutta una serie di esenzioni dal pagamento di tasse;

con un personale che supera le 4.000 unità, tra esperti, consulenti ed impiegati, la FAO è, per consistenza, la maggiore organizzazione delle Nazione Unite;

il bilancio dell'organizzazione attestato intorno ai 650 milioni di dollari nel 2000-2001, risulta assorbito in gran parte dalle spese destinate al personale;

gli interventi della FAO nei paesi in via di sviluppo sono finanziati con le risorse del programma ordinario (il programma per la cooperazione tecnica), dai fondi fiduciari messi a disposizione dai paesi donatori e con risorse fuori bilancio provenienti in parte dal programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite;

l'Italia partecipa alle spese dell'organizzazione con un quota che supera il 5 per cento, ma ad esso vanno aggiunti anche i 7.750 milioni di euro di contributi volontari versati annualmente;

la legge del 15 novembre 1996, n. 580, recante misure urgenti per l'organizzazione del vertice mondale sull'alimentazione del novembre 1996, ha conferito un nuovo e motivato impulso allo storico rapporto tra Italia e FAO, rafforzando l'impegno per un forte sostegno finanziario, logistico e politico del nostro Paese, attraverso importanti progetti che la FAO gestisce sotto la direzione di un panel misto Italia-FAO, come il sostegno al censimento agricolo cinese (le cui rilevazioni sono state condotte con la partecipazione tecnica dell'Istat), il programma policy advice al ministero dell'agricoltura siriano, il sostegno al processo di riforma agraria nelle Filippine, in Senegal, Angola, e molti altri;

dal 1979 sono stati finanziati dall'Italia più di 160 progetti e programmi speciali tramite fondi fiduciari, per un ammontare complessivo che supera i 490 milioni di dollari operando principalmente in tre aree di intervento: sicurezza alimentare, ambiente e sviluppo sostenibile, sostegno istituzionale e alla pianificazione che, dal 1987, vengono seguiti dalla direzione generale per la cooperazione e lo sviluppo istituita in seno al ministero degli esteri;

a partire dal 1994 la FAO ha avviato un significativo processo di riforma e di ristrutturazione interna imperniato sulla decentralizzazione e la riduzione dei costi, allo scopo avvalendosi di alcune linee guida: concentrare una maggiore attenzione sul problema della sicurezza alimentare, trasferire il personale dalla sede generale sul campo, aumentare l'utilizzo di esperti provenienti dai paesi in via di sviluppo e in transizione, eccetera;

da diversi giorni il quotidiano Libero, anche in vista del prossimo vertice mondiale della FAO previsto per il 10-14 giugno 2002 a Roma, si è fatto promotore di una inchiesta sulle speculazioni che avvengono all'interno della sede FAO, mettendo il luce il fallimento del processo di riforma avviato dall'assemblea della FAO, partendo dai privilegi esclusivi riservati ai dipendenti ed alle loro famiglie, alle esuberanti spese per gli alloggi dei rappresentanti dei paesi che partecipano al congresso di Roma, alla lunga lista di consulenti assunti a vario titolo per sopperire all'inefficienza del personale interno -:

se il Ministro non ritenga opportuno avviare un controllo sull'effettiva rispondenza degli innumerevoli finanziamenti che l'Italia stanzia ogni anno per la cooperazione e lo sviluppo dei paesi meno sviluppati, agli obiettivi che si prefiggono, anche costituendo in seno alla direzione generale per la cooperazione allo sviluppo presso il ministero degli esteri, di un apposito ufficio di vigilanza che riferisca in sede di bilancio al Parlamento;

se il Ministro non ritenga doveroso per il nostro Paese di chiedere al direttore generale della FAO di fare chiarezza sulle gravi polemiche che hanno riguardato la conduzione dell'amministrazione dell'agenzia FAO, visto anche l'ingente contributo dell'Italia al sostentamento della sede centrale di Roma e l'impegno inequivoco che il nostro Paese persegue da anni a favore della cooperazione internazionale per i paesi a basso reddito ed a deficit alimentare. (4-03146)