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da notizie apparse sulla stampa nazionale - segnatamente Il Sole 24 Ore e Il Mattino - si apprende che una holding, la «Maguro», società di consulenza con sede legale a San Prospero, in provincia di Parma, ha coordinato un gruppo di ben 452 imprese del centro-nord pronte a investire oltre 22 mila miliardi nel Mezzogiorno;
queste imprese hanno chiesto di accedere ai benefici previsti dalla legge n. 488 del 1992;
per ciascuna delle imprese vengono chiesti 11,9 miliardi di contributi, da sommare ai 49,9 miliardi che la singola impresa sarebbe disposta ad investire;
le richieste presentate dalle 452 imprese ammontano a 5.588 miliardi;
se dovessero essere accettate le domande presentate dalle imprese attraverso la holding «Maguro», non resterebbero fondi per nessun'altra impresa;
le perplessità nascono anche dal fatto che la holding «Maguro» propone, attraverso il suo sito Internet, anche una sorta di programma politico, prefiggendosi la fondazione della «Repubblica della Terra» e promettendo un milione di posti di lavoro -:
se l'iniziativa della «Maguro» e delle aziende da essa coordinate, è rispondente ai parametri della legge n. 488 del 1882;
se non ritenga anomalo il fatto che 452 imprese chiedono lo stesso finanziamento impegnandosi ad investire la stessa cifra;
se non ritenga fondato il pericolo che, qualora fosse accordato il finanziamento alle 452 imprese, non resterebbero fondi per le imprese meridionali e per altre imprese disposte ad investire nelle aree depresse.
(2-02753)
«Sales, Abaterusso, Attili, Barbieri, Bonito, Bova, Brancati, Brunale, Campatelli, Cappella, Carboni, Caruano, Corvino, De Simone, Di Bisceglie, Di Fonzo, Faggiano, Jannelli, Manzini, Mastroluca, Mauro, Oliverio, Olivo, Rabbito, Rizza, Rossiello, Rotundo, Siniscalchi, Stanisci, Targetti, Trabattoni, Gaetano Veneto, Dedoni, Gaetani, Giardiello, Petrella, Vozza, Molinari».
con deliberazione n. 190 del 1998, il comune di Bologna aveva deliberato in deroga al Prg per motivi di pubblica utilità in favore di «Enel Distribuzione spa», la concessione edilizia per la costruzione di una cabina elettrica primaria 132/15k/v, inserita nel piano di rinnovamento della rete elettrica di Bologna;
tale deliberazione è stata impugnata innanzi al Tribunale Amministrativo dell'Emilia Romagna da comitati di cittadini preoccupati dei rischi derivanti da radiazioni non ionizzanti (Nir), sull'abitato circonvicino e sugli alunni della scuola elementare Fortuzzi;
l'Amministrazione comunale di Bologna sta provvedendo a deliberare una sanatoria di vizio formale del suddetto procedimento di concessione in deroga, vizio sulla base del quale il Tar ha concesso la sospensiva della suddetta concessione in deroga;
i comitati ricorrenti hanno manifestato in più circostanze vive preoccupazioni per i suddetti rischi che colpirebbero, tra l'altro gli scolari di giovanissima età delle scuole Fortuzzi, ubicate, in un parco pubblico cittadino;
per converso, l'Amministrazione comunale di Bologna è stata diffidata dall'Enel, con richieste di ingenti danni patrimoniali qualora non provveda a deliberare la suddetta sanatoria;
esisterebbe un'area idonea all'installazione della suddetta cabina, l'area «Staveco» di proprietà del Ministero della difesa -:
quali interventi intendano predisporre nei confronti dell'Enel al fine di esplorare la possibilità di uno spostamento del manufatto oggettivamente pericoloso, spostamento al quale l'Amministrazione comunale sarebbe favorevole ma a cui l'Enel si appella in modo tanto irremovibile quanto inspiegabile.
(4-32761)