Allegato B
Seduta n. 805 del 7/11/2000


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INDUSTRIA, COMMERCIO E ARTIGIANATO

Interrogazione a risposta orale:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, al Ministro del commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che:
nel nostro Paese il costo dell'energia elettrica ad uso familiare detiene il poco invidiabile primato europeo, con un aumento del 65,8 per cento rispetto alla media europea;
l'enormità del divario rispetto ai paesi dell'Unione europea impone meditazioni e soprattutto provvedimenti perequativi -:
quali siano le ragioni tecniche, finanziarie ed industriali che continuano a mantenere così pesante il divario del costo della energia elettrica ad uso familiare in Italia rispetto agli altri Paesi europei e quali iniziative si intendano assumere per un perequato allineamento dei costi con le altre nazioni continentali.
(3-06523)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

ORTOLANO. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, al Ministro del commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che:
i due stabilimenti siderurgici dell'Ilva (Gruppo Riva) e dell'Ast (Acciai Speciali Terni - Gruppo Krupp) di Corso Regina Margherita a Torino, in seguito agli allagamenti subiti durante la recente alluvione, hanno dovuto sospendere l'attività produttiva;
in particolare, per quel che riguarda la Ast, nonostante l'immediato intervento delle squadre di manutenzione ed il successivo coinvolgimento di molti lavoratori per ripristinare gli impianti elettrici e tecnologici, la direzione sindacale ha avviato le procedure per la cassa-integrazione a tempo indeterminato di circa 400 dipendenti (operai ed impiegati); mentre, la proprietà dell'Ilva, non ha ancora assunto alcun provvedimento per riattivare gli impianti e riprendere l'attività produttiva, limitandosi a porre in cassa integrazione i 290 dipendenti;
risulta, quindi, motivato l'allarme dei lavoratori circa l'eventualità che la proprietà di tali stabilimenti utilizzi l'emergenza alluvione come occasione di attuazione di un disegno di chiusura degli stabilimenti stessi, con la conseguente soppressione di centinaia di posti di lavoro -:
quali iniziative il Governo abbia intrapreso finora o intenda intraprendere nell'immediato futuro per spingere le suindicate proprietà aziendali al accelerare la ripresa della produzione, limitando conseguentemente il periodo di cassa-integrazione, favorendo così il rapido rientro al lavoro delle centinaia di dipendenti coinvolti


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dalla sospensione delle attività produttive.
(5-08437)

ORTOLANO. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, al Ministro del commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che:
il Presidente del Consiglio dei ministri starebbe per emanare un decreto che fissa al 30 per cento il tetto massimo di partecipazione pubblica nelle società proprietarie delle centrali Enel modificando il bando di gara in scadenza il 10 novembre 2000 che non conteneva alcuna esclusione di potenziali acquirenti, con un atto di dubbia legittimità poiché in contrasto con la normativa europea che non fa distinzione tra soggetti pubblici e privati;
grave è il danno che ne deriverebbe per il sistema delle imprese locali visto che la AEM di Torino e Milano e l'ACEA di Roma hanno costituito con la svizzera ATEL la spa Electrone avente tra i suoi scopi sociali anche quello di candidarsi all'acquisto di una delle tre società elettriche messe in vendita da ENEL -:
se il Governo non ritenga opportuno sospendere tale decisione non solo per le ragioni suindicate, già di per se rilevanti, ma anche in omaggio al principio in base a cui l'apetura e nuova regolazione del mercato energetico non può pregiudizialmente escludere il controllo pubblico maggioritario negli assetti proprietari visto il preminente interesse generale e nazionale del settore in questione.
(5-08439)

ORTOLANO. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, al Ministro del commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che:
la proprietà dello stabilimento Valeo di Sant'Antonino di Susa (Torino) ha avviato le procedure per il licenziamento di 72 lavoratori, motivando tale decisione con la necessità di risanare il bilancio aziendale;
questa realtà produttiva ha già subito un doloroso processo di ristrutturazione che ha portato, dal 1997 ad oggi, al taglio di 164 unità di personale, attraverso l'utilizzo della cassa integrazione speciale e della mobilità fino alla fine dello scorso anno -:
quali iniziative intenda intraprendere il Governo al fine di accertare le reali intenzioni della proprietà rispetto al futuro dei lavoratori e dello stabilimento di Sant'Antonino di Susa e promuovere soluzioni che permettano la salvaguardia dei pasti di lavoro in pericolo ed il rilancio delle attività produttive.
(5-08440)

Interrogazioni a risposta scritta:

FRONZUTI, GATTO e MARIO PEPE. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. - Per sapere - premesso che:
la società Enel Distribuzione spa procederà a breve alla riorganizzazione delle attività commerciali e relative strutture ad esse destinate;
il progetto di riassetto prevede la scomparsa delle strutture oggi capillarmente diffuse sul territorio con altre aventi sede per lo più ed in particolare nel Meridione soltanto nei capoluoghi di provincia;
la nuova rete commerciale, seppur concepita per far fronte ai nuovi scenari del mercato dell'energia elettrica, determinerà eccedenze di personale;
la sede Enel di Sala Consilina, in provincia di Salerno, è destinata a scomparire penalizzando un vasto bacino di clientela, in particolare le piccole imprese artigianali e commerciali, costretta a recarsi a Salerno o a Lauria per una distanza scoperta pari a chilometri 170;
le conseguenze di tale soppressione saranno l'ulteriore riduzione del volume d'affari complessivo dell'area in questione


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e le potenzialità di sviluppo del Vallo di Diano del Golfo di Policastro, della Valle del Tanagro e del Basso e Medio Cilento;
si determinerà mobilità forzata dei lavoratori addetti alle attività commerciali che subiranno gravi disagi essendo previsto il trasferimento almeno a Salerno, che dista circa 100 chilometri, situazione pressoché unica sul territorio nazionale, e che è raggiungile, anche per la stragrande maggioranza della clientela, soltanto a mezzo collegamento autostradale, attualmente ed ancora per lungo tempo reso difficoltoso per i lavori di ampliamento dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria;
in vista della imminente ristrutturazione tecnica è da ritenere un adeguamento in «diminutio» della Struttura Tecnica Enel considerata la complementarità della struttura stessa con quella commerciale e le possibili ripercussioni sulla qualità del servizio;
fra le strutture previste dal nuovo piano vi è il cosiddetto Punto Enel che gestirà l'interlocuzione fisica diretta con la clientela commerciale ed artigianale e la vendita, in prospettiva, di acqua, gas, telefonia ed altri servizi, in una logica di azienda multiutilities;
è previsto un ulteriore e definitivo incontro per l'istituzione dei Punti Enel in aree particolarmente critiche e ove vi sia una adeguata presenza di personale al massimo entro la fine dell'anno, fra la Delegazione dell'Enel Distribuzione spa e le Organizzazioni Sindacali Nazionali dei lavoratori elettrici -:
se i fatti suesposti siano a conoscenza dei Ministri;
se il Ministro del tesoro in qualità di azionista di maggioranza dell'Enel richieda una verifica puntale sui riflessi sulla clientela e sui lavoratori del progetto della nuova rete commerciale di Enel Distribuzione spa;
quali misure intenda attivare presso i Vertici della società in questione per evidenziare la situazione di particolare criticità dell'area della zona di Sala Consilina al fine di scongiurare la soppressione della struttura e richiedere l'istituzione del Punto Enel in loco, preziosissimo per lo sviluppo della piccola e media impresa, tessuto portante del sistema economico locale, oltre ad un Polo per le attività arretrate.
(4-32340)

BERGAMO. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, al Ministro del commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che:
ancora, in molte aree del Meridione d'Italia, non sono state realizzate le infrastrutture necessarie per la metanizzazione relative al programma generale del Mezzogiorno previsto dalla legge n. 784/1980;
nel decreto legislativo n. 164 del 23 maggio 2000, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 142 del 20 giugno 2000, sono contenute norme che mutano fortemente quelle preesistenti che, tra l'altro, prevedevano finanziamenti pubblici per la costruzione delle reti e una durata media delle concessioni alle aziende private non inferiore a vent'anni;
nella maggior parte dei casi, considerati gli oneri di investimento sostenuti dalle imprese, la media per le concessioni veniva fissata in trent'anni;
la nuova normativa prevede, invece, una drastica riduzione della durata delle concessioni fino ad un massimo di dodici anni e, senza tenere conto delle situazioni contrattuali stabilite, una contrazione dei contratti vigenti, che non dovranno superare il termine del periodo transitorio, variabile da cinque a dieci anni;
il decreto legislativo n. 164/2000 impone anche, a tutti gli esercenti, di separare le attività di distribuzione da quelle di vendita del gas, attribuendole ad altre società;
da tutto ciò ne deriva che le ditte concessionarie nelle zone del Sud Italia, devono necessariamente rivedere i contratti stabiliti a suo tempo e che, per i


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comuni sprovvisti ancora del servizio e in cui sono in corso trattative per la realizzazione degli impianti, le imprese sono costrette a rivalutare le condizioni in rapporto alla convenienza economica dei loro investimenti, alla luce dei diversi vincoli imposti dal decreto n. 164/2000;
tra l'altro, l'Autorità per l'energia e per il gas, ha predisposto una nuova determinazione delle tariffe con criteri identici per tutto il territorio nazionale, senza considerare la particolare condizione in cui versa il Meridione d'Italia;
è indubbio che nel decreto in questione si riscontrano elementi di scarsa considerazione nei confronti delle aree depresse dell'Italia che subirebbero un ulteriore ritardo nel procedimento di modernizzazione e di equiparazione nei confronti delle zone più ricche del Paese;
del resto, i recenti dati diffusi dall'Istat, confermano purtroppo il forte divario esistente tra il Nord e il Sud per cui è indispensabile procedere ad una verifica del decreto che tenga conto di questa profonda diversità sul piano del reddito, occupazione, sviluppo, prospettive, eccetera -:
quali siano le considerazioni del Ministro relativamente alle problematiche espresse dall'interrogante;
se non sia opportuno valutare le difficoltà delle imprese ad operare secondo i nuovi criteri che, rischiano di bloccare definitivamente il processo di metanizzazione del Meridione;
se non ritenga necessario e urgente dare disposizioni a che, l'applicazione del decreto in questione, preveda la possibilità di mantenere le norme contrattuali previste dalla legge n. 784/1980 che finalizzava gli interventi di metanizzazione secondo un programma preciso per il Mezzogiorno.
(4-32364)