Allegato B
Seduta n. 751 del 29/6/2000


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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed i Ministri dell'interno e della giustizia, per sapere - premesso che:
sulla rete di Internet esiste un sito denominato TellItAll.Org, il cui indirizzo internet è: http://www.tellitall.org/ che si propone di dare voce a denunce da parte dei cittadini su questioni di varia natura nel campo dei diritti umani in tutto il mondo;
sul medesimo sito, nella sezione dedicata all'Italia viene esposta una collusione ai danni della Chiesa della scientologia (un movimento religioso statunitense riconosciuto dal Governo USA ed avente sedi e numerosi membri anche in Italia), tra un funzionario della direzione generale degli affari dei culti del ministero dell'interno il cui nome in codice è AKA, avente il seguente indirizzo di posta elettronica fabr\@mininterno.it e facente capo anche ai seguenti indirizzi di posta elettronica: dirculti 8 mininternait soggetto «157» AKA2309487\@234.net, 1927312986409849873208Protert.mail e AKA\@noone.com, gli esponenti di alcuni siti italiani internet anonimi che incitano alla discriminazione verso le minoranze religiose in Italia, i cui principali rappresentanti sembrerebbero fare capo a siti internet anonimi denominati «Allarme Scientology» e «Scientology controllo mentale» e alcuni parlamentari indicati nella documentazione con le iniziali NT,LV,V e AG, che si avvalgano di questa organizzazione palesemente illecita per porre in essere iniziative parlamentari, quali ad esempio la proposta di istituire commissioni speciali di indagine, proposte di legge o interrogazioni parlamentari come menzionato nel materiale del sito «TellItAll.Org»;
dai fatti esposti nel sito risulterebbe evidente una chiara trama di spionaggio atta a creare incidenti ed alimentare pregiudizio e odio ai danni di una minoranza religiosa;
le attività denunciate, quanto mai dettagliate nei particolari e circostanze nei fatti, sono gravissime ed inquietanti poiché un funzionario della Direzione generale degli affari dei culti del ministero dell'interno avrebbe istituito assieme ad alcuni parlamentari, giornalisti e privati cittadini una vera e propria associazione a delinquere trasversale usando mezzi del ministero dell'interno in aperta violazione, tra le altre, della legge Mancino n. 122 del 26 aprile 1993 «Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa» -:
se i fatti su esposti siano a conoscenza del Governo;
quale sia l'identità del funzionario della direzione generale degli affari dei culti del ministero dell'interno il cui nome in codice è AKA avente il seguente indirizzo di posta elettronica Fabr8mininterno.it e facente capo anche al seguente indirizzo di posta elettronica: dirculti8mininterno.it soggetto «157»;
di quali fondi disponga questa «operazione» e se il Ministero abbia disposto pagamenti per i servigi resi dalle spie infiltrate che collaborano con il funzionario «AKA»;
quali siano le informazioni in possesso del Ministro circa la vicende sopra descritte e le persone coinvolte;
chi siano i gestori dei siti anonimi italiani che, secondo la documentazione citata, risultano essere collusi con gli utenti degli indirizzi di posta elettronica elencati, e quali azioni giudiziarie si intendano promuovere nei loro confronti;
quali concrete misure il Governo intenda attuare per tutelare seriamente la


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libertà religiosa nel nostro paese, per tutelare la minoranza religiosa della Chiesa di Scientology e per rimuovere da incarichi ministeriali l'autore delle manovre illegali, anticostituzionali e disonorevoli, che danneggiano seriamente la credibilità delle nostre istituzioni anche in campo internazionale.
(2-02507) «Teresio Delfino».

Interrogazioni a risposta orale:

CHIAVACCI, RUZZANTE, CAMPATELLI e LUCÀ. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
la legge 8 luglio 1998, n. 230 «Nuove norme in materia di obiezione di coscienza», all'articolo 8, comma 2, lettera a), affida all'Ufficio nazionale per il servizio civile l'incarico di «organizzare e gestire, secondo una valutazione equilibrata, anche territorialmente, dei bisogni ed una programmazione annuale del rendimento complessivo del servizio, da compiersi, sentite le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, la chiamata e l'impiego degli obiettori di coscienza, assegnandoli alle amministrazioni dello Stato, agli enti e alle organizzazioni di cui alla lettera b)»;
la legge 8 luglio 1998, n. 230 «Nuove norme in materia di obiezione di coscienza» all'articolo 8, comma 2, lettera b), affida all'Ufficio nazionale per il servizio civile l'incarico di «stipulare convenzioni con amministrazioni dello Stato, enti o organizzazioni pubblici e privati inclusi in appositi albi annualmente aggiornati presso l'Ufficio nazionale per il servizio civile e le sedi regionali, per l'impiego degli obiettori...»;
la legge 8 luglio 1998, n. 230 «Nuove norme in materia di obiezione di coscienza» all'articolo 10, comma 4, individua fra i compiti della Consulta nazionale del Servizio Civile, di cui al medesimo articolo, anche quello «di esprimere il parere sul modello di convenzione tipo»;
la legge 8 luglio 1998, n. 230 «Nuove norme in materia di obiezione di coscienza» all'articolo 11, fissa i requisiti, le procedure e le condizioni per poter accedere alla condizione di ente convenzionato;
la legge 8 luglio 1998, n. 230 «nuove norme in materia di obiezione di coscienza» all'articolo 21, comma 1, stabilisce che «Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Presidente del Consiglio dei ministri emana le norme di attuazione e predispone il testo delle convenzioni tipo»;
la legge 8 luglio 1998, n. 230 «Nuove norme in materia di obiezione di coscienza» all'articolo 22 stabilisce che «In attesa del riesame delle convenzioni già stipulate e della definizione delle nuove convenzioni per l'impiego degli obiettori con i soggetti idonei ai sensi della presente legge, restano valide le convenzioni stipulate dal Ministero della difesa con gli enti idonei ai sensi della normativa precedente»;
nella Relazione sull'organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del servizio civile, presentata il 30 giugno 1999 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Ufficio nazionale per il servizio civile, ai sensi dell'articolo 20 della legge 8 luglio 1998, n. 230 alle pagine 53-57 venivano indicati possibili criteri per la stesura dello schema di convenzione -:
se l'Ufficio nazionale per il servizio civile abbia provveduto successivamente al suo insediamento con il decreto del Presidente della Repubblica del 29 luglio 1999 n. 352 a stipulare nuove convenzioni e se queste siano con il testo precedentemente approvato dal ministero della difesa;
se l'Ufficio nazionale per il servizio civile abbia provveduto a predisporre il testo delle convenzioni tipo e, in assenza di questo, quale sia lo stato di avanzamento del lavoro istruttorio;
quale sia il numero degli obiettori che l'Ufficio nazionale per il servizio civile ha provveduto ad assegnare dal 1o gennaio al 31 maggio 2000 e il numero globale di


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obiettori che l'Ufficio nazionale per il servizio civile intende avviare al servizio durante l'intero 2000;
quale sia il numero degli obiettori nella condizione di dover essere assegnati entro il 31 dicembre 2000 in relazione alla decorrenza dei termini di attesa dalla data della domanda di obiezione di coscienza o di cessazione al titolo al rinvio per motivi di studio.
(3-05938)

CHIAVACCI, LUCÀ, CAMPATELLI e RUZZANTE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 8, comma 2, lettera a) della legge 8 luglio 1998, n. 230 affida all'Ufficio nazionale per il servizio civile l'incarico di «organizzare e gestire, secondo una valutazione equilibrata, anche territorialmente dei bisogni ed una programmazione annuale del rendimento complessivo del servizio, da compiersi sentite le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, la chiamata e l'impiego degli obiettori di coscienza, assegnandoli alle amministrazioni dello Stato, agli enti e alle organizzazioni di cui alla lettera b)»;
l'articolo 9, comma 2 della legge 8 luglio 1998, n. 230 stabilisce che «fino al 31 dicembre 1999, gli obiettori di coscienza ammessi al servizio civile sono assegnati, entro il termine di un anno dall'accoglimento della domanda, agli enti ed organizzazioni di cui all'articolo 11, comunque nella misura consentita dalle disponibilità finanziarie di cui all'articolo 19, che costituiscono il limite massimo di spesa globale. In mancanza o in ritardo di assegnazione, l'obiettore è collocato in congedo secondo le norme vigenti per servizio di leva»;
l'articolo 9, comma 3 della legge 8 luglio 1998, n. 230 stabilisce che «l'assegnazione dell'obiettore al servizio civile deve avvenire, fatte salve le esigenze del servizio e compatibilmente con le possibilità di impiego, entro l'area vocazionale ed il settore di impiego da lui indicati nell'ambito della regione di residenza o di quella indicata nella domanda e tenendo conto delle richieste degli enti e delle organizzazioni di cui all'articolo 8, comma 2, fermo restando quanto previsto all'articolo 4, comma 2»;
l'articolo 19, comma 1 della legge 8 luglio 1998, n. 230 istituisce «presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Fondo nazionale per il servizio civile degli obiettori di coscienza»;
l'articolo 19, comma 2 della legge 8 luglio 1998, n. 230 stabilisce che «tutte le spese recate dalla presente legge sono finanziate nell'ambito e nei limiti delle disponibilità del Fondo»;
l'articolo 19, comma 3 della legge 8 luglio 1998, n. 230 stabilisce che «la dotazione del Fondo è determinata in lire 120 miliardi a decorrere dal 1982;
l'articolo 1, comma 1 del decreto-legge 16 settembre 1999, n. 324 ha integrato il Fondo per l'anno 1999 di lire 51 miliardi;
l'articolo 2 del decreto-legge 16 settembre 1999, n. 324 convertito in legge il 12 novembre 1999 n. 424 stabilisce che «qualora ricorrano eccedenze di obiettori da avviare al servizio rispetto alle disponibilità finanziarie del Fondo nazionale per il servizio civile e fino alla eliminazione di tali eccedenze, devono altresì essere dispensati o collocati in licenza illimitata senza assegni in attesa di congedo, gli obiettori che si trovino, in ordine decrescente in almeno una delle seguenti condizioni -:
quale siano le direttive relative alla programmazione finanziaria dell'Unsc con particolare riferimento alle risorse necessarie al funzionamento dell'Ufficio stesso, alle pratiche per le assegnazioni, alle diarie per gli obiettori di coscienza in servizio durante il 2000, al rimborso agli enti che forniscono, ai sensi dell'articolo 11, comma 3, il vitto e l'alloggio o il solo vitto agli obiettori assegnati;
se l'Unsc abbia provveduto a stipulare nuove convenzioni e in questo caso quali


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siano stati i testi di riferimento e quale sia stata la fonte normativa che ha guidato l'azione dell'Unsc;
quante e quali siano le richieste di convenzione depositate presso il ministero della difesa che l'Unsc ha raccolto e quale sia lo stato di trattazione delle richieste stesse;
quante siano le convenzioni oggi in atto fra l'Unsc ed enti e quale sia la capacità d'impiego oggi disponibile, articolata fra le Amministrazioni dello Stato e gli altri Enti;
quanti e quali siano i posti, ad oggi, disponibili all'interno dell'amministrazione dello Stato;
quale sia la distribuzione su base regionale dei posti offerti, anche in relazione alla residenza dei giovani che hanno presentato domanda di obiezione di coscienza.
(3-05939)

LOSURDO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il tasso di natalità degli italiani si mantiene attualmente, con previsione di non miglioramento per il futuro, su un livello fra i più bassi nel mondo ed esattamente 1,21 figli per ogni donna in età di concepimento;
tale inadeguato tasso di natalità degli italiani comporta un ricorso sempre più massiccio all'immigrazione per mantenere gli attuali livelli produttivi nella nostra nazione;
previsioni statistiche unanimi fanno ammontare a poco più di 40 milioni, dagli attuali 57, gli abitanti dell'Italia già prima della metà del secolo con la conseguenza drammatica del crac del sistema previdenziale del nostro paese a causa della più alta percentuale di pensionati nel mondo che in tal caso si avrebbe;
in tale situazione la emigrazione verso il nostro paese diventerebbe sempre più massiccia creando problemi di varia natura soprattutto, per la prima volta nella storia d'Italia, di un probabile nascente e devastante conflitto religioso nella nazione ove risiede il Papa della religione cattolica;
a fronte di tale drammatica situazione non sembrano esservi allo studio rimedi di alcun genere per evitare la temuta invasione di immigrati in gran parte difficilmente assimilabili;
pur tuttavia qualche serio rimedio, sia pure parziale, potrebbe essere intravisto nell'agevolare al massimo il rientro in patria dei 40 milioni di emigrati italiani e dei loro discendenti che notoriamente mantengono un vivo ricordo della loro patria di origine. Si rammenta che qualche anno fa allorché il Ministero della sanità decise di ricercare 3.000 infermieri in Argentina vi fu un massiccio accorrere presso il nostro consolato che fu letteralmente assaltato da figli e nipoti di emigrati italiani che aspiravano a trovare un posto di lavoro nella loro patria di origine;
purtroppo però solo un decimo della popolazione di origine italiana ne ha mantenuto la cittadinanza o dispone del doppio passaporto e pertanto diventa difficile per gli altri italiani residenti nell'America del Sud, nell' America del Nord ed in Australia nonché nei paesi europei ritornare a vivere nel nostro paese se non a costo di una contorta, costosa e defatigante trafila burocratica che può durare anche per molti anni -:
quali misure urgenti intendano adottare per offrire a tutti gli oriundi italiani il diritto di precedenza con le opportune facilitazioni burocratiche per l'ingresso nel nostro Paese, ovviamente nel quadro della immigrazione programmata prevista dalla legge, al fine di conseguire l'obiettivo di assoluto valore storico morale e sociale di far rientrare nel nostro paese i numerosi discendenti dalla nostra emigrazione che non avrebbero difficoltà a trovare facile assimilazione nella patria di origine.
(3-05940)


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Interrogazione a risposta scritta:

TOSOLINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dei trasporti e della navigazione. - Per sapere - premesso che:
il sottosegretario all'ambiente, onorevole Valerio Calzolaio il 30 maggio 2000, nel corso di una sua conferenza stampa sul rumore aeroportuale ha dichiarato, sulla base dei dati in suo possesso, che tutti gli aeroscali del paese sono fuorilegge;
il decreto ministeriale 3 marzo 2000 recante «ripartizione del traffico aereo nel sistema aeroportuale di Milano» all'articolo 1 recita: «verificati positivamente gli adempimenti indicati ai punti A, B, C allegati al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 dicembre 1999»;
lo stesso decreto ministeriale 3 marzo 2000 recita all'articolo 2: «i collegamenti di linea e non di linea intercontinentali, internazionali, intracomunitari, nazionali e regionali possono essere operati sugli scali di Malpensa, di Linate e di Bergamo Orio al Serio, appartenenti al sistema aeroportuale di Milano, nei limiti della capacità operativa dei singoli scali»;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 dicembre 1999, a proposito della riduzione dell'impatto ambientale di Malpensa 2000, all'articolo 1 recita: «ogni ulteriore decisione sarà subordinata ad una verifica dell'efficacia delle misure adottate e della situazione degli ambiti territoriali interessati»;
i punti A e B dell'allegato al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 dicembre 1999 sono stati completamente disattesi;
la gestione dei fondi di cui al punto C dell'allegato al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 dicembre 1999 sembra peraltro disattendere i disposti della legge quadro sull'inquinamento acustico, legge n. 447 del 1995, che assegna al ministero dell'ambiente il coordinamento degli interventi di risanamento da rumore prodotto dalle infrastrutture dei trasporti -:
quali iniziative intendano porre in essere per non smentire i disposti del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 dicembre 1999, detto anche decreto D'Alema;
quali iniziative intendano porre in essere per riportare la gestione dei fondi di cui al punto C dell'allegato del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 dicembre 1999, sotto il controllo del ministero dell'ambiente;
quali iniziative intendano porre in essere per tutelare realmente le popolazioni danneggiate dalle ricadute ambientali e sanitarie negative di Malpensa 2000.
(4-30599)