![]() |
![]() |
![]() |
PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Leone n. 3-03071 (vedi l'allegato A - Interpellanze ed interrogazioni sezione 9).
AGAZIO LOIERO, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. In relazione all'interrogazione in oggetto, relativa alla partita Juventus-Galatasaray, si fa presente che, come è noto, questa partita di calcio si è svolta ad Istanbul regolarmente, senza incidenti e alla presenza di membri del Governo italiano.
PRESIDENTE. L'onorevole Leone ha facoltà di replicare.
ANTONIO LEONE. Mi aspettavo una seconda puntata...!
PRESIDENTE. Bisogna dire che l'interrogazione è stata presentata prima della partita, altrimenti non si capisce bene. Anche il risultato ormai si sa.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, non è colpa mia se il Governo risponde dopo che l'evento si è verificato e in questo senso muovo una prima critica.
PRESIDENTE. Come è finita la partita?
ANTONIO LEONE. Non sono juventino, non mi interessa.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Leone.
a date certe, se il Governo potesse rispondere prima del verificarsi del fatto stesso, credo che ciò corrisponderebbe maggiormente alla logica del rapporto dialettico che deve sussistere tra Governo e Parlamento. Diversamente, lo svolgimento di un'interrogazione in un momento successivo rispetto all'evento che ha determinato la presentazione della stessa rischia di assumere una connotazione un po' surreale.
Sembra proprio che questa sia la mattina della Juventus...!
Il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali ha facoltà di rispondere.
Non so se dichiararmi soddisfatto o meno, senz'altro lo sono per la brevità della risposta.
Dicevo che non so se dichiararmi soddisfatto o meno anche perché mi chiederei, con tutto il rispetto dell'amico Loiero (se mi consente tale appellativo), che cosa ci «azzecchi», dal momento che l'interrogazione era rivolta, oltre che al Presidente del Consiglio, al ministro degli affari esteri.
La valenza della mia interrogazione era diversa: non ero interessato, come il collega Cento, all'argomento tecnico attinente al mondo del calcio, perché, nel caso di specie, siamo nel campo della politica estera. Sempre che non si tratti di una mia svista, ritengo che oggi avrebbe dovuto rispondere il ministro degli affari esteri.
Tuttavia, anche se ormai l'evento è avvenuto, dalla vicenda si possono evincere alcuni elementi importanti. Innanzitutto, l'inefficienza totale del Governo, proprio per il tono della sua risposta in merito ad un fatto, una partita di calcio, che ha inondato la nostra stampa e le nostre televisioni per ciò che in quel particolare clima avrebbe potuto rappresentare. Il sottosegretario ha detto, infatti, che la partita si è svolta regolarmente, senza incidenti, per cui «cosa fatta, capo ha».
Mi sembra - tra virgolette - indegno che un Governo risponda in questo modo ad una interrogazione che, ripeto, non atteneva ad un fatto calcistico, ma ad un evento di rilevanza politica internazionale.
Ciò denota anche un altro aspetto: il menefreghismo del Governo nei confronti dell'opinione pubblica. Si è trattato di una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso un'intera nazione proprio per il timore che potesse accadere qualche incidente; nella sua risposta, signor sottosegretario, sottolineando che non è accaduto nulla, lei conferma che qualcosa sarebbe potuto accadere. La tensione nel paese era evidente, ma il Governo non ne ha tenuto conto.
Un altro aspetto riguarda il fallimento totale della politica estera del Governo. Tra l'altro i nostri rilievi, ciò che noi chiedevamo al Governo cinque giorni prima che si disputasse la partita, erano evidentemente fondati. Perché? Solo adesso possiamo dare un senso all'interrogazione che allora presentammo e che, ancora oggi, anche se in presenza di aspetti contingenti diversi, mantiene una sua valenza politica. Ancora oggi, infatti, la Turchia vive in un clima di terrorismo, lo stesso che rivendica la strage di qualche giorno fa e che si richiama, così pare, alle frange estreme del PKK. Tutto ciò a riprova che i timori da noi espressi con questa interrogazione erano tutt'altro che infondati e meritavano sicuramente una maggiore attenzione. A riprova del più completo immobilismo del Governo, che non fece nulla, allora, per arginare il rischio, vi è la conferma dell'esisteva dello stesso, come lei stesso ha sottolineato oggi nella sua risposta. Il Governo non ha fatto nulla per arginare quel rischio, che abbiamo paventato e che oggi, purtroppo, si è dimostrato una tragica realtà, anche se, grazie a Dio, non nella nostra nazione.
È in questo clima che esprimo tutto il mio disaccordo, non solo per la risposta ricevuta, ma anche per la politica e per l'operato del Governo in questa occasione, come in altre.
Si tratta di un Governo che non è in grado di occuparsi non solo della sicurezza dei cittadini in Italia, ma neanche di quella dei cittadini italiani all'estero. Evidentemente, è un Governo che si interessa dello sport solo quando ha intenzione di mettere le mani sul CONI, così come sta tentando di fare. Quando, invece, si tratta di tutelare l'Italia e gli italiani in occasioni come questa, preferisce, colpevolmente, infilare la testa sotto la sabbia come il più irresponsabile degli struzzi, con una sola differenza: gli struzzi, con il loro lungo collo, riescono a guardare lontano; questo Governo non può alzare la testa per guardare al futuro e la tiene bassa, forse per la vergogna.
Senatore Loiero, effettivamente, nei casi in cui il sindacato ispettivo è collegato
È così esaurito lo svolgimento della interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta fino alle 15.