XIII LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 408




        Onorevoli Colleghi! - Il problema dell'accessibilità e fruibilità dello spazio costruito e dei mezzi di trasporto, dipendente dall'abbattimento delle barriere architettoniche, è ancora lontano dall'essere risolto come sarebbe auspicabile in un Paese civile.
        La situazione di disagio coinvolge un numero molto elevato di cittadini non solo disabili, per i quali la mancata attuazione delle normative, comporta una inconcepibile ulteriore penalizzazione, ma anche cittadini che hanno problemi di deambulazione pur non essendo handicappati. In tale situazione, anche occasionale, si trova chi, a seguito di un incidente è temporaneamente limitato nelle capacità deambulatorie e più in generale le persone anziane, che frequentemente hanno difficoltà motorie dovute all'età, difficoltà presenti anche per gli obesi gravi. Per tutti questi cittadini, la corretta applicazione delle normative vigenti costituisce un sacrosanto diritto.
        Il perdurare di questa situazione dipende da diversi fattori e la presente proposta di legge mira alla rimozione di due dei più rilevanti, che sono stati individuati nella carenza della formazione professionale e nella mancanza della sensibilizzazione culturale degli architetti e degli ingegneri.
        Attualmente l'insegnamento della progettazione senza barriere architettoniche non viene impartito né nel corso di laurea in architettura né in quello in ingegneria.
        Per questo la conoscenza delle modalità di progettazione, conformemente alle norme sulle barriere architettoniche, è fattore occasionale e rientra nel bagaglio di conoscenze di chi segue spontaneamente specifici corsi di specializzazione, istituiti presso alcune università quali Torino, Milano e Roma.
        Si determina quindi una situazione di sostanziale disapplicazione di molte prescrizioni determinata dal fatto che chi progetta e chi è istituzionalmente preposto al controllo del progetto o al controllo sull'esecuzione di un opera pubblica non è formato per verificare la corretta applicazione delle normative.
        Tutto ciò causa una situazione grave, caratterizzata non solo dal problema, oltretutto costoso, di rimuovere gli ostacoli presenti nelle costruzioni realizzate prima della data di entrata in vigore delle citate normative, ma anche l'ulteriore problema che le nuove strutture progettate e realizzate, dopo l'emanazione delle nuove normative, non tengono conto delle prescrizioni relative alle barriere architettoniche.
        Al fine di raggiungere l'obiettivo della formazione professionale, senza incidere direttamente sull'autonomia delle università si è pensato di imporre le necessarie modifiche al regolamento sugli esami di Stato per l'abilitazione all'esercizio delle professioni di ingegnere e architetto, per verificare le conoscenze relative alla progettazione di strutture prive di barriere architettoniche.




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