VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 10 luglio 1996


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IN SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 10 luglio 1996. - Presidenza del Presidente Maria Rita LORENZETTI.

La seduta comincia alle 8,35.

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 1997-1999 (Doc. LVII, n. 1).
(Parere alla V Commissione Bilancio).
(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 118-bis del Regolamento e conclusione - Reiezione dello schema di parere favorevole con osservazioni predisposto dal relatore).

La Commissione prosegue l'esame del documento in titolo.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri sei deputati si erano iscritti a parlare per dichiarazione di voto. Invita quindi quanti intendano intervenire a tale titolo ad iscriversi.

Primo GALDELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), pur dando atto al relatore di aver predisposto uno schema di relazione che in parte recepisce le esigenze poste dal suo gruppo, preannuncia il voto contrario sullo stesso derivante da ragioni di carattere generale.

Tommaso FOTI (gruppo alleanza nazionale) rileva preliminarmente che la prova che le dichiarazioni di voto annunciate ieri erano un espediente per non passare al voto, si è avuta questa mattina. Da parte sua, desidera svolgere la propria dichiarazione di voto.
Ricordato che vari deputati del suo gruppo hanno presentato proposte di parere alternative a quella del relatore, rileva che sarebbe opportuno avere un chiarimento su quale sia lo schema di parere predisposto da quest'ultimo da prendere in considerazione, essendone ieri sera stata distribuita una nuova formulazione.
Desidera quindi evidenziare che nel documento di programmazione non sono stati ripresi gli impegni e le dichiarazioni esplicitati dal Ministro Di Pietro nel corso dell'audizione presso questa Commissione


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e che la premessa dello schema di parere contiene una valutazione di chiara natura politica, non tenendo conto della rilevanza che per il rilancio dell'economia ha il settore dei lavori pubblici, per il quale, quindi, non si propongono interventi di rilievo: ciò dimostra che la maggioranza spende l'immagine del Ministro Di Pietro in questa o quella manifestazione ma non lascia al suo Ministero quella autonomia gestionale necessaria per consentire di adottare le iniziative necessarie per il rilancio dell'economia.
Non appare peraltro condivisibile nella premessa dello schema di parere l'accenno al risanamento della finanza pubblica, che costituisce solo una dichiarazione di principio.
Né si vede come si possano garantire le fasce più deboli quando già nella manovrina approntata dal Governo si avverte un taglio di natura politica che coinvolge pesantemente tali fasce.
Parimenti, il documento non contiene alcun accenno alla necessità, in tema di fiscalità sulla casa, di superare l'imposta comunale sugli immobili, che rappresenta un balzello che si abbatte solo su determinate categorie di cittadini, rilevandosi quindi come inutile e iniquo. Si sarebbe auspicata una parola sul tema, se non in termini di impegno definitivo, quanto meno in termini di impegno propositivo, in considerazione del fatto che il disagio abitativo rappresenta una delle emergenze più gravi del paese.
È stato poi eluso, non sa se volontariamente, qualsiasi accenno alla necessità di dar vita ad un corretto mercato delle locazioni, non potendosi continuare a sperare in proroghe ripetute della normativa concernente l'assistenza della forza pubblica ai fini dell'esecuzione degli sfratti.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, ricordato che il regolamento prevede che le dichiarazioni di voto non possono superare i dieci minuti, invita il deputato Foti a concludere il suo intervento, essendo necessario porre in votazione lo schema di relazione entro le ore 9.

Tommaso FOTI (gruppo alleanza nazionale) manifesta insoddisfazione anche per quanto concerne le previsioni relative all'ANAS che ha bisogno di un rilancio che il documento non propone.

Nessun altro chiedendo di intervenire per dichiarazione di voto, Maria Rita LORENZETTI, presidente, avverte che porrà ora in votazione la nuova formulazione dello schema di parere predisposto dal relatore e pubblicato in allegato al Bollettino delle Giunte e delle Commissioni di martedì 9 luglio.
Comunica quindi che lo schema di parere del relatore risulta approvato.

Anna Maria DE LUCA (gruppo forza Italia) contesta la regolarità della votazione e, quindi, del suo esito, non essendo stato consentito ad alcuni deputati di esprimere il voto cui avevano diritto.

Gianfranco SARACA (gruppo forza Italia) rileva che, in considerazione della concitazione verificatasi, che non ha reso possibile operare una verifica delle sostituzioni presentate, è opportuno annullare la votazione.

Vincenzo ZACCHEO (gruppo alleanza nazionale) riterrebbe opportuno prevedere un aggiornamento della seduta tra un paio d'ore al fine di ripetere la votazione.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, rileva che la fase convulsa si è determinata nel momento in cui, aperta la votazione, sono entrati nell'aula della Commissione, insieme con deputati membri della stessa, deputati non membri della Commissione e non indicati nelle sostituzioni pervenutele. Per tale motivo, ha precisato che i deputati non facenti parte della Commissione - e solo costoro - non potevano partecipare al voto. Ricordato che si era in fase di votazione, e che tale fase doveva essere portata a conclusione, fa presente che aveva già verificato la regolarità di tutte le sostituzioni presentate.


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In ogni caso, apprezzate le circostanze, ai sensi dell'articolo 57, comma 1, del regolamento, annulla la votazione e dispone che questa sia immediatamente ripetuta.

Vincenzo ZACCHEO (gruppo alleanza nazionale) ritiene che non ci sia stata una autentica verifica delle sostituzioni perché i deputati entrati in Aula nel corso della votazione erano in numero superiore alla consistenza dei rispettivi gruppi in questa Commissione: infatti, i gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale e della lega nord per l'indipendeza della Padania erano già al completo e non abbisognavano, quindi, di «soccorsi».

Maria Rita LORENZETTI, presidente, ribadisce di aver verificato prima dell'apertura della fase di votazione la regolarità delle sostituzioni presentate: avviata tale fase, non possono essere ammessi a votare ulteriori deputati non membri della Commissione e non indicati come sostituti dei componenti.

Fabio CIANI (gruppo popolari e democratici-l'Ulivo) ritiene che si stia portando avanti una discussione inutile, in quanto il Presidente ha già annullato la votazione.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, fa presente che darà ora lettura delle sostituzioni regolarmente presentate prima dell'avvio della fase delle votazioni.

Anna Maria DE LUCA (gruppo forza Italia) eccepisce il fatto che non sia stata data lettura delle sostituzioni presentate prima di procedere alla votazione e rileva che, a questo punto, dovendosi procedere ad una nuova votazione, deve essere consentita la presentazione di nuove sostituzioni.

Massimo SCALIA (gruppo misto) osserva che le sostituzioni possono essere presentate solo prima dell'apertura della fase di votazione. Non ritiene che si possano presentare nuove o ulteriori sostituzioni quando si debba procedere alla ripetizione di una votazione.

Ugo MARTINAT (gruppo alleanza nazionale) fa rilevare che il deputato Tosolini, dopo aver partecipato alla votazione, si è allontanato dall'Aula, ritenendo che la seduta fosse sospesa. Non si può, quindi, procedere ad una nuova votazione senza accettare sostituzioni.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, ricorda che l'articolo 57, comma 1, del regolamento prevede l'immediata ripetizione di una votazione annullata, il che implica l'impossibilità di accettare nuove sostituzioni.

Alfredo ZAGATTI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) rileva che si deve ora procedere, sulla base delle disposizioni regolamentari, alla ripetizione di una votazione che è stata contestata e, pertanto, annullata. Rileva quindi che anche nel suo gruppo sono assenti alcuni deputati che hanno partecipato alla prima votazione e che, ritenendo che la medesima si fosse svolta regolarmente, si sono allontanati dall'Aula.

Tommaso FOTI (gruppo alleanza nazionale) rileva che la votazione è nulla, non annullabile. Quindi, se la nullità fa ritornare alla situazione iniziale, tale situazione deve essere ristabilita in toto, permettendo di partecipare al nuovo voto a chi è presente nel momento in cui si procede allo stesso.

Vincenzo ZACCHEO (gruppo alleanza nazionale) ribadisce che, dovendosi procedere ad una nuova votazione, deve essere consentita la presentazione di altre sostituzioni.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, sottolinea che la ripetizione della votazione ai sensi dell'articolo 57, comma 1, del regolamento, non configura una nuova fase di votazione, svolgendosi essa senza soluzione di continuità rispetto alla votazione annullata. Per essa pertanto valgono


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esclusivamente le sostituzioni già utilizzate nella votazione annullata.

Alberto ACIERNO (gruppo forza Italia), rilevato che la votazione effettuata è stata dichiarata nulla, evidenzia che, essendo stato consentito ad alcuni componenti la Commissione di rientrare in aula, ora non si è in fase di votazione. Se si deve ripetere la votazione, si permetta di partecipare alla stessa ai deputati presenti in questo momento.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, ribadisce che la fase della votazione è unica e che, quindi, sono da considerarsi valide solo le sostituzioni presentate prima dell'avvio di tale fase.
Comunica quindi che le sostituzioni a lei pervenute per la votazione annullata sono le seguenti: il deputato Aprea sostituisce il deputato Scajola; il deputato De Luca sostituisce il deputato Errigo; il deputato Mammola sostituisce il deputato Stradella; il deputato Giovine sostituisce il deputato Russo; il deputato Gardiol sostituisce il deputato Turroni; il deputato De Piccoli sostituisce il deputato Cappella; il deputato Manzini sostituisce il deputato Vigni; il deputato Delmastro delle Vedove sostituisce il deputato Alemanno.

Paolo MAMMOLA (gruppo forza Italia) ribadisce che, dovendosi procedere ad una nuova votazione, devono essere accettate nuove sostituzioni.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, ribadisce quanto in precedenza detto.
Avverte quindi che si procederà ora alla ripetezione della votazione annullata.

Dopo prova e controprova, la Commissione respinge lo schema di parere predisposto dal relatore.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, comunica che si passerà ora alla votazione degli schemi di parere alternativi.

Tommaso FOTI (gruppo alleanza nazionale) ritira tutti gli schemi di parere presentati dai deputati del suo gruppo, anche a nome di questi ultimi.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, avverte che, così stando le cose, l'esame del documento di programmazione si intende concluso con la reiezione dello schema di parere presentato dal relatore.

La seduta termina alle 9,20.

IN SEDE REFERENTE

Mercoledì 10 luglio 1996. - Presidenza del Presidente Maria Rita LORENZETTI. - Intervengono i sottosegretari di Stato per il bilancio e la programmazione economica Isaia Sales e per l'industria, il commercio e l'artigianato Salvatore Ladu.

La seduta comincia alle 9,30.

Disegno di legge:
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 17 maggio 1996, n. 274, recante disposizioni urgenti per il risanamento dei siti industriali dell'area di Bagnoli
(Approvato dal Senato) (1794).
(Parere della I, della II, della V, della X, della XI, XII Commissione e della Commissione Speciale per le politiche comunitarie).
(Esame e conclusione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Maria Rita LORENZETTI, presidente e relatore, ricorda che nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi ieri, aveva posto la questione se esaminare o meno il decreto e che si era convenuto di non procedere a tale esame in considerazione dei tempi ristretti a disposizione. Successivamente, la Conferenza dei presidenti di gruppo ha proceduto a calendarizzare il decreto stesso all'ultimo punto dell'ordine del giorno dell'Assemblea, per la seduta di oggi, il che ha comportato la necessità di convocare la Commissione. Chiede quindi ai gruppi di esprimersi sulla volontà o


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meno di esaminare il decreto, avvertendo che sono già stati presentati gli emendamenti pubblicati in allegato.

Primo GALDELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), Alfredo ZAGATTI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Cesidio CASINELLI (gruppo CCD-CDU), Guido LO PORTO (gruppo alleanza nazionale), Lucio TESTA (gruppo rinnovamento italiano) e Gianfranco SARACA (gruppo forza Italia) ritengono che, essendosi già proceduto alla calendarizzazione del decreto in Assemblea, lo stesso debba essere esaminato.

Francesco FORMENTI (gruppo lega nord per l'indipendenza della Padania) rileva che si sta seguendo una procedura inusuale. Infatti, un decreto-legge dal contenuto quale quello in esame necessita di un esame approfondito e articolato. Il suo gruppo ha a tal fine già presentato alcuni emendamenti. Non essendoci i tempi per un esame di merito, e non avendo senso rimandare gli interventi alla fase dell'Assemblea, sarebbe opportuno seguire un iter normale.

Maria Rita LORENZETTI, presidente e relatore, ricordato che, essendo stato il decreto inserito all'ordine del giorno dell'Assemblea è corso l'obbligo per la Commissione di riunirsi, evidenzia che, poiché la maggior parte dei gruppi ha manifestato la propria disponibilità ad esaminare il decreto stesso, si potrebbe, ove si consenta, procedere ad un rapido esame preliminare, rinviando alla fase successiva, in Assemblea, la valutazione degli eventuali emendamenti.

Il sottosegretario Isaia SALES raccomanda la conversione del decreto, la cui urgenza è assoluta.

Guido LO PORTO (gruppo alleanza nazionale) ritiene che, così stando le cose, sia opportuno rinviare l'esame e procedere immediatamente al conferimento al relatore del mandato a riferire in Assemblea.

La Commissione concorda su tale proposta e conferisce mandato al relatore di riferire favorevolmente in Assemblea.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, comunica che è già stata concessa l'autorizzazione a riferire oralmente. Si riserva di nominare membri del Comitato dei nove sulla base delle designazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 9,40.

SVOLGIMENTO DI INTERROGAZIONI

Mercoledì 10 luglio 1996. - Presidenza del Presidente Maria Rita LORENZETTI. - Intervengono i sottosegretari di Stato all'ambiente Valerio Calzolaio e ai lavori pubblici Gianni Mattioli.

La seduta comincia alle 9,45.

Sull'ordine dei lavori.

Maria Rita LORENZETTI, presidente, propone di procedere ad un inversione dell'ordine di esame delle interrogazioni iscritte all'ordine del giorno della seduta odierna, nel senso di esaminare preliminarmente l'interrogazione proposta dal deputato Muzio. Ciò, in ragione del fatto che il medesimo deputato sarà tra poco impegnato in una riunione del Collegio dei questori.

La Commissione consente.

5-00101 Muzio: Incidente stabilimento Lechner nel comune di Arquata Scrivia (AL) (19 giugno 1996).

Il sottosegretario Valerio CALZOLAIO, nei limiti delle competenze istituzionali del Ministero dell'ambiente e sulla base delle notizie pervenute dalla dalla Prefettura di Alessandria, comunica che nel pomeriggio del 13 giugno u.s. per cause in corso di accertamento ed oggetto di indagine da parte dell'Autorità Giudiziaria, nello stabilimento della industria chimica «Lechner» s.r.l., operante in Arquata


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Scrivia loc. Rigoroso fin dal 1963, che produce adesivi e resine per l'industria delle vernici divampava un violento incendio che interessava un capannone di circa 4000 mq nel quale erano lavorati e depositati notevoli quantitativi di sostanze altamente infiammabili (vernici, solventi, mastici, ecc.) Sul posto intervenivano i vigili del fuoco del Comando Provinciale di Alessandria, coadiuvati da personale e mezzi del Comando Provinciale di Genova, unitamente a Polizia Stradale, Carabinieri, Croce Rossa Italiana, Provincia di Alessandria e USL n. 22 di Novi Ligure. Nella serata dello stesso giorno 13 giugno l'incendio veniva quasi completamente domato e gli ultimi focolai venivano spenti entro la mattinata successiva.
Come conseguenza dell'incendio si sviluppava una estesa nube di fumo che il vento disperdeva verso zone disabitate senza alcun danno per la popolazione.
A seguito dei controlli operati dagli esperti dell'USL e della provincia, il Sindaco di Arquata Scrivia provvedeva ad emettere immediatamente nei confronti della Società LECHNER ordinanza urgente finalizzata alla chiusura dello scarico delle vasche di decantazione, allo scopo di evitare lo sversamento nel vicino torrente Scrivia di sostanze chimiche contenute nelle acque di risulta dello spegnimento dell'incendio.
Ulteriori controlli effettuati nello stesso giorno 13 giugno e nel giorno successivo consentivano di escludere ogni conseguenza per la potabilità delle acque degli acquedotti di Novi Ligure e degli altri centri che si avvalgono dello Scrivia per l'approvvigionamento idrico.
Gli esperti della U.S.L. provvedevano inoltre in data 14 giugno ad effettuare un campionamento di ortaggi prodotti nelle vicinanze dello stabilimento LECHNER al fine di constatare eventuali depositi di particelle inquinanti a seguito delle immissioni in atmosfera, promuovendo nel contempo da parte del Sindaco di Arquata Scrivia l'emissione di ordinanza di divieto cautelativo del consumo di ortaggi e frutta prodotti nell'area circostante l'incendio.
In data 16 giugno il laboratorio di sanità pubblica della U.S.L. n. 20 di Alessandria comunicava alla U.S.L. n. 22 la non commestibilità degli ortaggi esaminati. Il Comune di Arquata manteneva pertanto in vigore l'ordinanza di divieto sopra citata, fino ad esito negativo di ulteriori analisi e/o delimitazione più puntuale dell'area interessata al fenomeno.
La U.S.L. n. 22 ha ritenuto opportuno formulare alla società LECHNER, mediante ordinanza sindacale, le seguenti prescrizioni:
1) tutto il liquame di risulta derivante dalle operazioni di raccolta acque reflue della vasca di decantazione, sino alla verifica di rispetto dei limiti di accettabilità previsti dalla tabella A) della legge 319/76 dovrà essere stoccato in azienda e smaltito solo dopo opportuna classificazione come rifiuto a cura di ditte autorizzate e con le modalità previste dalla normativa vigente;
2) tutto il materiale derivante dalla bonifica e risistemazione dell'area dell'azienda, definibile «rifiuto», dovrà essere stoccato presso l'azienda sino al suo smaltimento, solo dopo opportuna classificazione, a cura di ditte autorizzate e con le modalità previste dalla normativa vigente;
3) lo scarico delle acque reflue potrà essere attivato solo dopo averne verificato la rispondenza alla normativa vigente in materia;
4) le operazioni di ristrutturazione o ricostruzione dovranno seguire il normale iter previsto dalla normativa vigente.

Per quanto concerne l'ultimo quesito posto dall'interrogazione, rileva che il titolare dell'azienda, Dr. Paolo LECHNER, ha dichiarato alla Prefettura di Alessandria di essere disposto a ricollocare lo stabilimento in zona lontana dai centri abitati e da corsi d'acqua qualora il Comune di Arquata Scrivia individui a tal fine un'area idonea. Lo stesso Dr. LECHNER, allo scopo di salvaguardare la posizione dei dieci dipendenti attualmente impiegati, ha espresso la volontà di riprendere nel frattempo l'attività dello stabilimento, assicurando l'osservanza delle prescrizioni indicate.


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Rispetto al terzo quesito, precisa che la LECHNER non rientrava tra le industrie a rischio di incidente rilevante per le quali è obbligatoria la redazione dei piani di emergenza esterni ex decreto del Presidente della Repubblica 175/88 e successive modifiche, non essendo soggetta alla notifica al Ministero dell'ambiente dell'oggetto dell'attività (ai sensi dell'articolo 4), né alla dichiarazione mediante autocertificazione. Inoltre, dalla consultazione e verifica dell'elenco delle industrie a dichiarazione trasmessa dalla Regione Piemonte, è emerso che l'azienda non è nemmeno tra quelle sottoposte agli obblighi di cui all'articolo 6 del decreto succitato.
Per quanto riguarda, invece, il deposito COLISA (ex ERG) avente sede in Comune di Arquata Scrivia, in località Val d'Arquata, soggetto a notifica, nel 1993 è stato predisposto dalla Prefettura il piano provvisorio di emergenza esterna, attualmente in corso di revisione.

Angelo MUZIO (gruppo rifondazione comunista-progressisti), intervenendo per la replica, ringrazia per la tempestività della risposta, rilevando tuttavia come sia necessario un impegno del Ministero dell'ambiente per garantire l'interazione con le iniziative di competenza del Ministero della sanità. Non sono infatti sufficienti le indagini che lo stesso Ministero dell'ambiente ha svoto tramite la prefettura. Questo, in considerazione dell'attenzione particolare che deve essere rivolta alle aziende chimiche, soprattutto laddove esse siano situate, come nel caso di specie, vicino a falde idriche. Per quanto concerne gli interventi di competenza del Ministero della sanità, rileva che non basta, ad esempio, prevedere il divieto di consumo di frutta e verdura in un raggio spaziale limitato, senza riscontrare le ricadute che la nube tossica ha avuto, ad esempio, su altri beni di consumo. Inoltre, dovrebbe procedersi ad una indagine di carattere epidemiologico, soprattutto sull'infanzia, che più degli adulti può essere colpita. Per tali motivi, si dichiara parzialmente soddisfatto.

5-00072 Mario Pepe: Interventi SS 414 (18 giugno 1996).

Il sottosegretario Gianni MATTIOLI rileva che la S.S. 414 di "Montecalvo Irpino" si sviluppa dall'innesto con la S.S. 90/bis e la S.S. 90 in località Ariano Irpino (AV).
Nel tratto compreso tra la stazione di Montecalvo Irpino ed il Comune di Ariano Irpino, la Statale in questione supera un notevole dislivello con un percorso tortuoso con numerosi tornanti e tratti di strada di notevole pendenza.
Oltre ai lavori di ordinaria manutenzione, lungo il tronco sono stati recentemente eseguiti dall'ANAS lavori di straordinaria manutenzione per il consolidamento del corpo stradale in frana, in diversi tratti; si è proceduto inoltre al rifacimento della sovrastruttura stradale, in tratti saltuari, alla regimentazione idraulica e alla realizzazione di muri di sostegno e di controripa. Dà quindi conto nello specifico di tali interventi.

Mario PEPE (gruppo popolari e democratici-l'Ulivo), intervenendo per la replica, rileva che il problema della strada statale n. 414 consiste nell'eliminare alcune curve pericolose. È questo il segnale da dare all'ANAS.

5-00077 Mario Pepe: Viabilità del Fortore (18 giugno 1996).
5-00096 Mario Pepe: Viabilità del Fortore (18 giugno 1996).
5-00154 Simeone: Viabilità del Fortore (2 luglio 1996).

Il sottosegretario Gianni MATTIOLI, rispondendo congiuntamente alle interrogazioni in titolo, rileva che la Statale n. 369 «Appulo Fortorina» si sviluppa dall'innesto con la S.S. 212, Bivio di Reino, fino al confine con la Provincia di Foggia, attraversando in alta montagna un territorio tormentato.
Lungo l'intero tronco (Km.7+300 - 53+000) sono stati eseguiti recentemente


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dall'ANAS, oltre ai lavori di ordinaria manutenzione, lavori straordinari per il consolidamento del corpo stradale in frana (Km. 7+300 L. 300.000.000) e lavori per il consolidamento della sovrastruttura stradale tra i Km. 35+000 e 38+000 (L. 88.000.000).
Per quanto concerne i lavori di ristrutturazione del tratto che si innesta dallo svincolo di Foiano Valforte sino al Ponte 7 Luci sulla SS. 369, cui si fa riferimento nell'interrogazione del deputato Simeone, fa presente che l'attivazione da parte dell'ANAS dell'iter procedurale è avvenuta in data 18 dicembre 1992, investendo direttamente la Regione Campania.
Quest'ultima, in data 19 luglio 1994, ha trasmesso per conoscenza all'amministrazione dei lavori pubblici copia conforme del decreto n. 07514 del 18 luglio 1994 con il quale, ai soli fini dell'intesa di cui al 3 comma dell'articolo 81 del decreto del Presidente della Repubblica 616/77, si esprimeva una valutazione di compatibilità con l'assetto urbanistico delle aree interessate.
Nello stesso decreto si esplicitava anche la necessità di acquisire tutti gli altri eventuali nulla osta ed autorizzazioni prescritti che, a tutt'oggi, non risultano ancora emessi.
Atteso il tempo trascorso e l'esigenza di definire tale procedura, la Direzione Centrale dell'A.N.A.S. ha dato corso ad alcune iniziative con la Direzione Generale del Coordinamento Territoriale e con gli enti territoriali interessati, al fine di pervenire in tempi brevissimi alla definizione della procedura stessa.
Per quanto riguarda invece l'ammodernamento della «Fortorina» tra i Comuni di Pietralcina e S. Bartolomeo in Caldo, sono stati previsti sette lotti.
Per i lotti 1 e 2, che si sviluppano da Pietralcina al Bivio di Ramo, e per il lotto 3, che ha origine dal Bivio di Ramo fino al Comune di S. Marco dei Cavoti, rispettivamenti degli importi di L. 87,8 Mld, L. 118 Mld e L. 51,3 Mld, è stata redatta la progettazione esecutiva che è stata trasmessa agli enti interessati, per l'acquisizione dei pareri di competenza.
A tal riguardo, fa presente che i pareri sono stati quasi tutti acquisiti, ad eccezione di quello del comune di Benevento, che non si è ancora espresso in quanto ha richiesto la realizzazione di un ulteriore svincolo in corrispondenza di Pietralcina, proposta che è attualmente in fase di studio per la sua valutazione di fattibilità.
Per gli ulteriori lotti dal 4o al 7o non si è proceduto ad alcuna progettazione, in quanto gli stanziamenti previsti nei precedenti piani finanziari erano sufficienti per i soli primi tre lotti.
All'ammodernamento della S.S. n. 369 del Fortore e quindi all'esecuzione dei relativi interventi, si potrà provvedere con l'inserimento, d'intesa con la regione Campania, dei citati lotti nel piano triennale 1997-1999, compatibilmente con le disponibilità finanziarie di riferimento.
Per quanto riguarda, invece, il breve tratto (Km. 7 circa) della S.S. 369 che ricade nella provincia di Foggia, lo stesso, anche se caratterizzato da un susseguirsi di curve e controcurve a forte pendenza, si presenta in ottimo stato di manutenzione a seguito dei numerosi interventi operati dall'ANAS.
Per quanto riguarda, infine, il collegamento con la SS. n. 17 della strada comunale «Amborchia» che parte dal Comune di S. Bartolomeo in Galdo, il progetto proposto dalla locale Comunità Montana del Fortore è in corso di istruttoria presso il Compartimento ANAS territorialmente competente.
Fa quindi presente che presso il Ministero è stato costituito un ufficio che seguirà l'iter delle interrogazioni fino a che i problemi con le stesse sollevati non abbiano trovato un esito definitivo. Ad esso gli interroganti potranno far capo e l'ufficio stesso, di propria iniziativa, si attiverà nei confronti degli interroganti. Ciò, in considerazione del fatto che la risposta alle interrogazioni fotografa la situazione esistente all'atto della iniziativa, alla quale non ci si può fermare.

Mario PEPE (gruppo popolari e democratici-l'Ulivo), intervenendo per la replica, richiama l'attenzione su una priorità


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storica che non può essere dimenticata, al di là della azione programmatica che fa capo alla regione. Da questo punto di vista, l'ipotesi di realizzazione della Fortorina in sette lotti rischia di far perdere troppo tempo. Si rifletta, allora, sulla possibilità di fermarsi a tre lotti e di destinare le risorse rimanenti al completamento di tratti stradali alternativi alla Fortorina.
Da questo punto di vista, accoglie con piacere la notizia della costituzione di un apposito ufficio che si occuperà del seguito dei problemi sollevati dalle interrogazioni, con il quale cercherà di mantenere un rapporto costante.
Per quanto riguarda la strada comunale Amborchia, rileva che essa è molto importante per permettere ai cittadini del Fortore di accedere all'area del Foggiano: si chiede perciò perché l'ANAS non realizzi sui due chilometri di tale strada i necessari interventi, che eviterebbero l'esigenza di percorrere un tratto molto più lungo e per molti mesi l'anno inutilizzabile a causa della neve. Sulla Fortorina, peraltro, si deve operare una manutenzione più attenta durante i mesi estivi proprio in considerazione dei problemi che la strada avverte nei mesi invernali.

Alberto SIMEONE (gruppo alleanza nazionale), intervenendo per la replica, si dichiara non soddisfatto in quanto non è stato posto l'accento su alcuni problemi che, invece, la dicono lunga su un'opera che avrebbe dovuto far uscire il Fortore, zona abbandonata, non collegata né con il capoluogo, né con Foggia, da un isolamento biblico. Né è stato posto l'accento su una questione tecnico-progettuale: infatti, dei due lotti esistenti, il primo è stato iniziato da lungo tempo e non è ancora completato, mentre il secondo non ha riguardato la Fortorina ma una viabilità di innesto i cui lavori sono stati affidati a trattativa privata. Ritiene doveroso intervenire per sbloccare la pratica presso il DICOTER e per imporre al compartimento ANAS di predisporre la relazione tecnica e soprattutto di dare un appalto unico per la realizzazione di tutti i lavori. Ciò, anche in considerazione del fatto che ci si avvia verso il Giubileo e che le zone del Fortore, in particolare Pietralcina, paese di Padre Pio, potrebbero acquisire una importanza immensa.
Da ultimo, raccomanda di non dimenticare il fermento delle popolazioni della zona che stanno abbandonando il Sannio, con ciò evidenziando la drammaticità della situazione.

5-00104 Molgora: Discarica Rovato (BS) (20 giugno 1994).

Il sottosegretario Valerio CALZOLAIO rileva che dalle informazioni raccolte presso le autorità locali non emergono sufficienti elementi per la formulazione di una adeguata risposta.
Peraltro, anche la Prefettura di Brescia ha riferito che, pur avendo chiesto informazioni alla USL competente, ha appreso da questa che la situazione è in corso di osservazione e che avrebbe fornito notizie appena possibile.
Risulta tuttavia che la discarica in questione è stata regolarmente autorizzata con deliberazione della provincia di Brescia, n. 50068 del 23 marzo 1994 per lo smaltimento controllato di rifiuti speciali assimilati ai rifiuti urbani, e che per la stessa fino ad oggi sono state approvate, in più occasioni, prescrizioni e varianti d'opera migliorative (ultima quella del 9 aprile 1996) soprattutto in materia di tipologia dei rifiuti da conferire e di monitoraggio ambientale.
Dato ciò, e considerato le problematiche lamentate dall'interrogante, poiché non è possibile stabilire definitivamente, in base alle informazioni assunte, l'entità del rischio igienico ambientale connesso al suddetto impianto, verrà disposto un sopralluogo da effettuarsi congiuntamente dai Carabinieri del NOE e da funzionari del Servizio ARS.
Si riserva pertanto di fornire aggiornamenti sulla situazione che risulterà dal predetto sopralluogo.

Daniele MOLGORA (gruppo lega nord per l'indipendenza della Padania) rileva


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che il 2 luglio il NOE ha effettuato un sopralluogo sufficiente per rimandare indietro due camion con rifiuti tossici, il che evidenzia che qualcosa non funziona presso la discarica che dovrebbe essere destinata ai rifiuti inerti. Visto che è prevista una verifica in loco, auspica che vi si possa partecipare direttamente.

La seduta termina alle 10,25.