Commissione di vigilanza servizi radiotelevisivi

"La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Visti

a) la legge 14 aprile 1975, n. 103, che stabilisce i compiti ed i poteri della Commissione;

b) la legge 25 giugno 1993, n. 206, e le successive modificazioni, che prevede specifiche competenze della Commissione e definisce i poteri ed i ruoli degli organi di governo della società concessionaria del servizio radiotelevisivo pubblico, escludendo che tra l'una e gli altri possano instaurarsi rapporti di dipendenza gerarchica o funzionale, con particolare riferimento all'area della gestione societaria;

c) la legge 31 luglio 1997, n. 249, la quale, istituendo l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, prevede specifiche competenze della Commissione e riconfigura (assieme ad alcune disposizioni del decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 545, convertito con modificazioni dalla legge 23 dicembre 1996, n. 650) i suoi poteri come risultanti dalle precedenti norme;

d) la Convenzione tra il Ministero delle Comunicazioni e la Rai, approvata con decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1994, ed il Contratto di servizio concluso tra le medesime parti approvato con decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 1997, che prevedono competenze della Commissione sull'attività della concessionaria del servizio pubblico;

e) gli articoli 17 e 18 del regolamento parlamentare interno della Commissione, relativi alla sua attività conoscitiva ed alle iniziative dei singoli componenti; gli articoli 6 e 7 del medesimo regolamento, relativi ai poteri del Presidente e dell'Ufficio di Presidenza;

Tenuto conto

f) del dibattito sui poteri della Commissione svoltosi nelle sedute dell'8 ottobre 1996 e del 14 ottobre 1997;

g) della circolare del Presidente della Camera n. 2 del 21 febbraio 1996, la quale stabilisce l'inammissibilità degli atti di sindacato ispettivo su materie, quali l'attività della Rai, che non coinvolgono direttamente la responsabilità del Governo;

h) della corrispondenza intercorsa tra i Presidenti delle Camere ed il Presidente della Commissione di vigilanza Rai sul tema dei poteri della Commissione, in particolare ove essa auspica un più sistematico collegamento tra le richieste di informazione e chiarimento sui temi attinenti al servizio radiotelevisivo e la funzione di vigilanza riservata alla Commissione parlamentare;

Ritenuto

i) che il Consiglio di Amministrazione della Rai assuma nei confronti della Commissione un ruolo di interlocutore istituzionale;

j) che la Commissione, salve le sue competenze più specifiche previste da apposite norme di legge deve esercitare una potestà generale di vigilanza sulla programmazione radiotelevisiva;

k) che nel contempo la Commissione non può opporre nè la propria incompetenza nè la propria indifferenza alle segnalazioni relative all'andamento del servizio pubblico radiotelevisivo che le pervengono sia da parlamentari che non ne fanno parte, sia da cittadini;

 

accogliendo la sollecitazione dei Presidenti delle Camere a fondare ulteriori evoluzioni della propria prassi e dei propri regolamenti su una attenta ricognizione della legislazione intervenuta a disciplinare la materia, e su una approfondita riflessione interpretativa volta a ricostruire in modo sistematico il ruolo della Commissione; riservandosi di affrontare il problema delle modifiche regolamentari, organizzative e procedurali conseguenti

Conviene

che la propria attività in materia di vigilanza sui servizi radiotelevisivi della concessionaria pubblica si conformi ai seguenti criteri:

1. Il presidente della Commissione sottopone ad un vaglio generale di ammissibilità tutte le segnalazioni che gli pervengono da parlamentari e da privati cittadini sull'andamento del servizio radiotelevisivo pubblico, escludendo le segnalazioni manifestamente al di fuori delle potestà attribuite per legge alla Commissione.

2. Il Presidente della Commissione sottopone inoltre le segnalazioni che pervengono da parlamentari in carica ad un vaglio di ammissibilità, inteso ad accertare se tali segnalazioni abbiano i requisiti sostanziali richiesti dal Capo XXIX del Regolamento della Camera per la presentazione di interrogazioni. Nei casi di dubbio, egli rimette le questioni all'Ufficio di Presidenza.

3. L'Ufficio di Presidenza inoltra alla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo tutte le segnalazioni che rispondono ai requisiti di cui al punto 2., chiedendo una risposta per iscritto o, in casi eccezionali, che un rappresentante della società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo sia invitato a rispondere in Commissione, ai sensi dell'articolo 17 del regolamento interno.

4. L'Ufficio di Presidenza valuta altresì quali, tra le segnalazioni di cui al punto 1., o tra quelle che, pur presentate da parlamentari, non hanno i requisiti di cui al punto 2., debbano essere inoltrate alla società concessionaria. Per esse, l'Ufficio di Presidenza richiede una risposta scritta, e può accompagnarle con suoi autonomi quesiti o considerazioni.

5. L'Ufficio di Presidenza valuta le risposte pervenute da parte della società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, ovvero il rifiuto motivato o il ritardo nelle risposte, e ne riferisce periodicamente alla Commissione plenaria.

6. L'Ufficio di Presidenza si impegna a calendarizzare tempestivamente l'esame delle relazioni bimestrali sull'attuazione del piano editoriale della Rai, che pervengono ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge n. 206/1993, e può prevedere in tali occasioni l'audizione di rappresentanti della Rai. Ciascuna relazione bimestrale perverrà alla Commissione nei quindici giorni successivi alla conclusione del bimestre di riferimento.

7. La presente deliberazione ha valore di atto di indirizzo nei confronti della società concessionaria del servizio radiotelevisivo pubblico, ai sensi degli articoli 1 e 4 della legge n.103/1975, nelle parti in cui impegna la società concessionaria stessa.

8. L'impegno di cui al punto 6. sarà assolto dall'Ufficio di Presidenza a partire dalla prima relazione successiva al nuovo piano editoriale della Rai".