Commissione parlamentare per le questioni regionali

Parere espresso, nella seduta del 15 marzo 2000, sull'A.S. 4176,
"Disciplina generale dell'attività teatrale"

"La Commissione parlamentare per le questioni regionali,

esaminato il disegno di legge S. 4176, "Disciplina generale dell'attività teatrale";

ravvisata l’esigenza di una disciplina-quadro per il settore teatrale al fine di dare completa attuazione al disegno di decentramento insito nel decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112, che all’articolo 156 si limita ad individuare i soli compiti di rilievo nazionale in materia di spettacolo;

condivisa l’impostazione complessiva del testo in esame, fortemente orientata verso un modello di marcata integrazione di competenze sia nei rapporti tra Stato e regioni sia in quelli tra regioni ed enti locali;

rilevata, peraltro, la necessità di alcune correzioni, tese a chiarire taluni delicati profili attinenti, in particolare, alla titolarità dei cosiddetti poteri residui, al modello e ai livelli di pianificazione, al tema della formazione e al ruolo del costituendo Centro nazionale per il teatro;

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:

  1. è necessario inserire all'articolo 3 una clausola che enunci il principio dell'attribuzione al sistema delle autonomie di tutti i compiti non espressamente mantenuti in capo allo Stato (cosiddetta clausola dei poteri residui), chiarendo così nel contempo che, mentre gli elenchi contenuti negli articoli 4, 6 e 7 sono esemplificativi, l'elenco dei compiti statali è tassativo;
  2. l'elenco delle competenze statali deve comunque essere reso coerente con il quadro consolidato delle attribuzioni regionali, come, ad esempio, in tema di formazione (articolo 3, comma 1, lett. g) e articolo 10);
  3. dovrà essere meglio chiarito il ruolo della pianificazione ai vari livelli: la pianificazione a livello centrale, imperniata su una concertazione in seno alla Conferenza unificata, dovrebbe limitarsi a indicare indirizzi generali, senza assumere carattere di rigidità, mentre la vera e propria programmazione dovrebbe avvenire a livello regionale attraverso la convocazione di apposite conferenze annuali regioni-enti locali;

e con le seguenti osservazioni:

  1. con riferimento al ruolo del Centro nazionale per il teatro, si ritiene che l'istituendo organismo abbia compiti e funzioni parzialmente sovrapponibili a quelli spettanti alle autonomie; andrebbe inoltre meglio definito il sistema di finanziamento del Centro nazionale nel quadro dei meccanismi di concertazione previsti per la ripartizione delle risorse finanziarie nell'ambito del Fondo unico per lo spettacolo;
  2. valuti infine la Commissione di merito la possibilità di riconoscere un più ampio ruolo al settore privato, ad esempio attraverso forme di defiscalizzazione delle iniziative di sostegno sul modello previsto per le fondazioni liriche dal decreto n. 367 del 1996".

Ritorno alla home page della Commissione Questioni Regionali