Commissione parlamentare per le questioni regionali

Incontro con la Giunta regionale e il Consiglio

regionale della Toscana

(6 luglio 1998)

(Sintesi dei lavori)

Angelo PASSALEVA, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, introduce i lavori sottolineando l'utilità di un vero e proprio fronte Parlamento-regioni per la crescita del sistema delle autonomie ed esprimendo nel contempo la sua preoccupazione per il fallimento del progetto di riforma costituzionale, che priva della necessaria garanzia il processo di decentramento, processo già reso difficile dalle resistenze degli apparati burocratici centrali. Rileva, inoltre, che vi è grande incertezza sulla quantità di risorse che verranno trasferite e che, in ogni caso, se l'aspettativa è di migliorare la qualità dei servizi, non sarà sufficiente il mero trasferimento delle risorse statali; di qui la necessità della realizzazione di un vero federalismo fiscale che assicuri una effettiva capacità impositiva alle regioni. Nel testimoniare l'impegno della regione Toscana nell'attuazione della riforma amministrativa, egli conclude osservando che il Parlamento stesso può fare molto sia con leggi ordinarie sia con leggi di revisione costituzionale.

Mario PEPE, Presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, sottolinea il ruolo di raccordo che la Commissione vuole svolgere tra regioni e Parlamento nazionale per attuare un regionalismo progressivo ed ostacolare ogni tentativo di ricentralizzazione. Da ciò è noto l'interesse per valutare, in concorso con le istituzioni regionali, le difficoltà attuative della legge n. 59 del 1997.

Concorda, inoltre, con il Presidente Passaleva in merito all'ipotesi di intraprendere la via della revisione costituzionale ex articolo 138 della Carta fondamentale su alcune questioni essenziali.

Marialina MARCUCCI, Vicepresidente della Giunta regionale della Toscana, nel portare il saluto del Presidente Chiti, oggi impegnato in altra sede di lavoro, esprime il proprio compiacimento per il fatto che l'appello che la Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome ha lanciato al Parlamento per una più stretta collaborazione sia stato immediatamente raccolto dal presidente Pepe. Inoltre, precisa che l'indicazione politica della Regione Toscana è di realizzare un vero federalismo cooperativo che veda la programmazione regionale in funzione di raccordo tra politiche nazionali e politiche locali.

Paolo GIANNARELLI, Assessore alle riforme istituzionali e ai rapporti con gli enti locali, si sofferma in primo luogo sul processo di decentramento a livello subregionale attuato prima della legge n. 59 dalla Toscana con una forte ridistribuzione di compiti, particolarmente nei settori dell'agricoltura e foreste e del diritto allo studio, secondo una linea basata sul concetto di autonomie come sistema e sul principio di cooperazione. Ricorda, al riguardo, anche l'esperienza della delega di funzioni regionali e provinciali al comprensorio della Val d'Elsa.

Passando, quindi, al tema dell'attuazione della legge n. 59 del 1997, egli rileva che l'esigenza sentita come prioritaria è quella del rispetto dei tempi, intendendosi riservare ad una fase successiva il riordino sostanziale delle materie attraverso l'elaborazione di testi unici settoriali. Sul piano metodologico, si è scelta la via della consultazione con gli enti locali e con le associazioni di categoria, optando per la concertazione per quanto attiene al riordino delle materie. L'intero processo di riforma si svolge all'insegna dello spirito di cooperazione, oggi reso evidente dalla costituzione del Consiglio delle autonomie locali, che si insedierà il 13 luglio prossimo. Tale spirito di collaborazione ha accompagnato anche i lavori di Consiglio, Commissioni e Giunta nell'elaborazione delle leggi regionali in materia di agricoltura (legge regionale n. 9 del 1998), di trasporto pubblico locale e di mercato del lavoro.

Per l'attuazione del decreto legislativo n. 112 del 1997 la Giunta ha approvato il 29 giugno tre disegni di legge. Si procederà, poi, al riordino settoriale, in primo luogo della disciplina del commercio, del diritto allo studio e della formazione.

L'assessore sottolinea, inoltre, che la burocrazia regionale è in via di trasformazione per assumere con la necessaria professionalità i compiti di supporto alle funzioni regionali, di legislazione e di alta amministrazione. Tale processo di crescita è sostenuto dal progetto di una "scuola di governo" realizzata con una convenzione con le università toscane. Infine, egli ribadisce la necessità che il trasferimento delle risorse alle regioni per affrontare i nuovi compiti si fondi sulla compartecipazione al gettito di un importante tributo erariale, onde prevenire il rischio di un aumento della pressione fiscale.

Dopo un intervento di Angelo PASSALEVA, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, che ricorda che il nuovo statuto della regione Toscana si muove in coerenza con le grandi riforme amministrative del paese, prevedendo tra l'altro una Commissione di vigilanza e il Consiglio delle autonomie, Simonetta PECINI, Presidente della V° Commissione consiliare, chiede una valutazione sulle competenze affidate alle regioni con l'atto Camera n. 5005 in materia di turismo.

Il deputato Vassili CAMPATELLI ricorda come la Commissione, in sede di esame del decreto legislativo n. 112, avvertì il rischio di iniziative in controtendenza. Da ciò la consapevolezza di dare valenza costituzionale al processo di decentramento per metterlo al riparo sia delle resistenze degli apparati burocratici, sia da diffusi atteggiamenti di "protagonismo nazionale".

Il senatore Giuseppe TURINI si dichiara convinto che il disegno di legge, già fortemente contrastato al Senato, sarà senz'altro corretto alla Camera dei deputati.

Il deputato Riccardo MIGLIORI sottolinea che l'iniziativa odierna della Commissione per le questioni regionali nasce dalla consapevolezza delle gravi conseguenze che ha determinato il blocco dei lavori della Commissione per le riforme costituzionali. Le difficoltà per il processo di riforma amministrativa, del resto, sono state ampiamente riconosciute dallo stesso ministro Bassanini in una recente audizione svoltasi in Commissione. Egli sottolinea che sono forti le volontà neocentraliste in alcuni ministeri, come nei dicasteri per le risorse agricole, dei lavori pubblici e dell'ambiente, nonché, trasversalmente, all'interno degli stessi partiti. Poiché sulle tematiche istituzionali vi è omogeneità di indirizzi tra regioni rette da governi di centro-destra e di centro-sinistra, appare utile un forte raccordo tra Parlamento e regioni che dia voce alle assemblee legislative regionali.

Patrizia DINI, consigliere regionale, rimarcato il ruolo strategico delle assemblee elettive, sottolinea che in Toscana il principio di sussidiarietà è stato innanzitutto inteso in senso procedurale e conseguentemente applicato nella fase della costruzione legislativa, rendendo partecipi le assemblee elettive degli enti locali e le organizzazioni sindacali. Inoltre, da sempre in Toscana la regione ha preferito programmare, lasciando la gestione alle comunità locali, scelta difficile per l'inadeguatezza dei confini comunali e provinciali. Quanto al problema delle risorse e della commisurazione dei mezzi ai poteri, è stata combattuta la "fiscalità aggiuntiva", che, in ogni caso è stata destinata agli investimenti. Ribadisce, infine, la necessità che le assemblee elettive riprendano la via delle riforme, indispensabili anche nel nuovo contesto europeo.

Dopo un intervento del consigliere regionale Mauro GINANNESCHI, che, associandosi alle parole del presidente Passaleva, condivide la necessità di un confronto permanente tra le assemblee elettive, si sofferma quindi brevemente su alcuni punti già toccati nel dibattito e, in particolare, sul nuovo statuto, sulle priorità legate alla riforma amministrativa e sulla crescita della dirigenza regionale.

Mario PEPE, Presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, nel ringraziare le istituzioni della Regione Toscana per avere reso possibile l'incontro, annuncia alcune iniziative della Commissione tese ad accrescere il raccordo tra regioni e Parlamento nazionale.

Angelo PASSALEVA, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, conclude ringraziando e salutando la delegazione.

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