Legge 6
giugno 1973, n. 327
Modifica delle norme relative alla commissione di vigilanza della Cassa
depositi e prestiti e degli Istituti di previdenza prevista dall'articolo
3, libro I, del testo unico approvato con regio decreto 2 gennaio 1913, n.
453.
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno
approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga
la seguente legge:
Art.
1.
L'articolo 3, libro
primo, del testo unico delle leggi sulla Cassa depositi e prestiti
approvato con regio decreto 2 gennaio 1913, n. 453, è sostituito dal
seguente: "Le amministrazioni della Cassa depositi e prestiti e degli
Istituti di previdenza sono poste sotto la vigilanza di una commissione
composta di tre senatori e di tre deputati, di tre consiglieri di Stato e
di un consigliere della Corte dei conti.
I senatori ed i deputati sono scelti dalle rispettive Camere
all'inizio di ogni legislatura e nell'intervallo tra una legislatura e
l'altra continuano a far parte della commissione.
Per ciascun parlamentare membro effettivo è designato un supplente,
chiamato a sostituirlo in caso di cessazione dall'incarico.
I consiglieri di Stato ed il consigliere della Corte dei conti sono
nominati rispettivamente dal Presidente del Consiglio di Stato e dal
Presidente della Corte dei conti, restano in carica per lo stesso periodo
previsto per i parlamentari e possono essere riconfermati.
Essi cessano di far parte della commissione in caso di collocamento a
riposo e alla loro sostituzione, per il restante periodo si provvede a
norma del precedente comma.
La commissione di vigilanza nomina il presidente ed il vice presidente tra
i suoi componenti".
Art. 2
Nella prima
applicazione della presente legge la commissione, così come rinnovata per
l'anno 1973, rimarrà in carica fino alla data della sua ricomposizione
all'inizio della nuova legislatura.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. E'
fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come
legge dello Stato.
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