Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia
e delle altre associazioni criminali similari

Saluto del Presidente della Camera dei Deputati
On. Luciano Violante

Ringrazio i Presidenti della Commissione Antimafia e del Comitato parlamentare Schengen-Europol per i documenti che oggi vengono presentati.
I dati sul traffico e sulla tratta degli esseri umani, sulla loro evoluzione e sull'azione condotta in questi anni per contrastarli, le proposte legislative ed amministrative elaborate dai due organi parlamentari, saranno tra poco illustrati dal Presidente Evangelisti e dal Presidente Lumia.
Io voglio dire qui del buon lavoro fatto dall'Italia in questi anni: sul piano della definizione di nuove regole; sul piano dell’individuazione a livello internazionale di efficaci strategie di intervento; sul piano organizzativo ed operativo di applicazione delle norme e di rispetto degli impegni assunti.
Abbiamo rinnovato la legislazione interna, imperniandola sui principi di solidarietà e di legalità: su una solidarietà responsabile e su una lotta intransigente all'immigrazione illegale e alle infiltrazioni criminali. A questa legislazione i nostri partner guardano con interesse, come ad un esempio.
Le norme che qualificano come nuove forme di riduzione in schiavitù lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia e del turismo sessuale a danno di minori, costituiscono un punto di riferimento a livello internazionale nella lotta contro i trafficanti e i clienti di bambini e adolescenti prostituiti.
Lo speciale permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale, previsto dall'articolo 18 del testo unico sull'immigrazione (D.Lgs. 286/1998) e inserito, su iniziativa dell'Italia, nella Convenzione di Palermo, ha già consentito a 700 donne di sottrarsi alla violenza ed allo sfruttamento dei trafficanti.
Oggi pomeriggio, con ogni probabilità, questa nuova legislazione si arricchirà di un nuovo tassello, con l’approvazione da parte della Commissione Giustizia della legge contro la tratta degli esseri umani. Il mio auspicio è che il Senato possa approvare definitivamente la legge nei prossimi giorni.
L’Italia ha lavorato inoltre, proficuamente, per fare della lotta al traffico ed alla tratta di esseri umani una priorità politica in ambito europeo ed internazionale.
La firma della Convenzione di Palermo (12 dicembre 2000), l'impegno convinto a sostegno delle iniziative presentate in ambito U.E. dal Commissario Vitorino (9 febbraio 2001), l'agenda predisposta (27 febbraio 2001) dai nostri ministri della giustizia e dell'interno per il prossimo vertice G8 di Genova, sono la prova dell’impegno italiano contro chi lucra sulla vita e sulla dignità di chi è più indifeso.
L’impegno per la cancellazione del debito dei Paesi più poveri e per l’abbattimento delle barriere che impediscono ai loro prodotti di entrare nei nostri mercati, l'azione per una rinnovata responsabilizzazione delle imprese multinazionali, fanno dell’Italia uno dei protagonisti della battaglia per il diritto dei Paesi poveri allo sviluppo.
Hanno lavorato bene, infine, le forze armate e le forze di polizia dello Stato italiano. A tutte le donne e a tutti gli uomini impegnati nel controllo delle nostre frontiere, che oggi sono le frontiere dell'Europa, va la nostra fiducia e la nostra gratitudine.
La loro opera ha dimostrato, anche in questo campo, che c'è un'Italia nuova, all'altezza - sul piano organizzativo e su quello operativo - delle sfide e dei passaggi complessi, un'Italia che ha saputo guadagnare per sé nuove responsabilità internazionali.
Quanto di buono è stato fatto - senza stupide esaltazioni, ma tenendo anzi presente il molto che c'è ancora da fare - va sottolineato e reso visibile per rafforzare le politiche della sicurezza dei cittadini e per battere le politiche dell'insicurezza.
Troppo spesso si sentono parole faziose e false sull'immigrazione come problema fuori controllo ed ingovernabile. Non è così.
Lo scorso anno, abbiamo effettuato un numero di espulsioni - 66 mila - superiore al numero degli immigrati ammessi per motivi di lavoro -63 mila -.
Nel periodo gennaio-ottobre 2000, nell'anno particolarissimo del Giubileo, l'Italia ha concesso 800 mila visti Schengen; nello stesso periodo la Francia e la Germania, senza Giubileo, ne hanno rilasciati più del doppio: L'anno precedente, ai 750 mila visti italiani si sono contrapposti i 2 milioni di visti francesi ed i 2 milioni e 300 mila visti tedeschi.
La responsabilità di una politica che non voglia tradire la propria ragion d’essere, si misura sulla capacità di saper guidare i fenomeni, sulla capacità di aiutare ogni cittadino a liberarsi dal sentimento di paura per costruire responsabilmente il proprio futuro.
Come ho già avuto modo di dire recentemente, la classe dirigente politica del Paese ha il dovere di battersi per politiche della fiducia e della coesione civile e questo si può fare, si deve fare, al di là delle legittime divisioni politiche.
Non è con il ritorno alle chiusure nazionalistiche, al pregiudizio e all’ostilità che si vincono le grandi sfide del governo dei flussi migratori e della eliminazione delle loro cause profonde. Queste sfide si vincono dentro un percorso di riaffermazione e di ridefinizione in chiave moderna dei valori e dei caratteri fondamentali della civiltà europea, della sua cultura e dei suoi programmi politici, della sua vocazione inclusiva, non escludente.
L’Italia sta affrontando con serietà e con senso di responsabilità queste tematiche ed è in prima linea nella lotta contro ogni forma di sfruttamento dell’immigrazione.
Tutto questo è possibile, io credo, per l’attaccamento degli italiani ad un modo di vivere fondato sui valori di libertà, di democrazia, di solidarietà, di rispetto della dignità di ogni essere umano.
Dalla forza che giorno per giorno sapremo conferire a questi valori dipende la conferma di una verità semplice, che appartiene alla storia ed al cammino della libertà.
Ciò che consente agli uomini di liberarsi dal sentimento di paura e di incertezza, non è la costruzione di muri ma la costruzione e lo sviluppo delle relazioni umane, dei rapporti civili e delle solidarietà sociali.

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